E’ in cantiere un disegno di legge per il riassetto dalla Pubblica amministrazione cosiddetto «concretezza». Dalla riunione del Consiglio dei ministri di ieri arriva la notizia che il ministro dalla Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno sta lavorando a un pacchetto di misure. Un “riassetto” della macchina pubblica ispirato alla “concretezza”, nato dalla constatazione che ci sono realtà molto eterogenee e dall’esigenze di dare un sostegno tangibile, attraverso diverse misure, a quelle più in affanno. Il pacchetto dovrebbe essere pronto dopo
l’estate.
In ballo ci sono numerose questioni, dalla riforma della dirigenza alla semplificazione burocratica. Insomma anche il governo giallo-verde è intenzionato a mettere mano alla P.A. L’operazione, come si può immaginare, è complessa. Forse anche per questo il piano ‘Concretezza’ viaggerà non nella cornice del
decreto ma in quella più morbida del disegno di legge. Ieri il premier Giuseppe Conte aveva spiegato come la
manovra sarà accompagnata da «riforme strutturali», inclusa la «semplificazione normativa e burocratica» per liberare un Paese «imbrigliato dai vincoli, lacci e lacciuoli».
Per ora di ufficiale c’è solo il titolo del piano Bongiorno ma i capisaldi dell’azione del ministero sono noti: estendere le buone pratiche con un approccio che combina rigore e premi. Gli argomenti sul piatto poi non mancano. Bongiorno ha sempre detto che per dare una scossa al sistema bisogna partire dalla
dirigenza. Il nemico dichiarato è la pagella unica o pre-compilata: voto, e quindi anche premio, massimo per tutti. E lo stesso vale per le posizioni inamovibili. La ministra vuole così aprire al giudizio di commissioni “neutre” e dei cittadini.
Quanto al capitolo semplificazioni, ci sarebbero già diversi tavoli attivi, l’obiettivo è rendere più veloce e certa l’azione amministrativa. Per andare a segno non è esclusa una revisione dei ‘contenitori’ normativi (tra dpr, dpcm e decreti ministeriali). Ma i cambiamenti potrebbero riguardare anche la
‘governance’ e lo sfoltimento degli organismi considerati «inutili» o «doppioni». Senza dimenticare il lato tecnologico, un fronte che va dallo sviluppo delle piattaforme digitali ai controlli biometrici in funzione anti-furbetti.
E tra le misure proposte figurano i controlli biometrici. «L’assenteismo si colpisce sicuramente con le sanzioni», ha dichiarato Bongiorno. «Ma credo anche nella necessità di creare deterrenti per prevenire il fenomeno. I controlli biometrici attraverso l’impronta digitale o l’iride non sono invasivi, sono compatibili con la legislazione sulla privacy e rappresentano il futuro, come già avviene in tantissimi istituti privati. E come già avviene alla Camera. Occorre tutelare chi lavora e voglio farlo nell’interesse dalla stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici, che sono persone perbene, oneste, corrette».
Sole 24 Ore