Ci sono le polemiche sui vaccini, ma anche quelle sulla Rai nella bufera che ha travolto ancora una volta ieri Report, la trasmissione di Rai3 curata e condotta da Sigfrido Ranucci. Sotto i riflettori è finito il servizio sul vaccino anti papilloma virus (Hpv), utilizzato per prevenire un’infezione che può causare il tumore dell’utero.
Un servizio, intitolato «Effetti indesiderati», «partito da una notizia» precisa Ranucci: il ricorso presentato da ricercatori danesi contro di esso, accolto da un organismo europeo di controllo del sistema di farmacovigilanza. Nel complesso l’unico vaccino anticancro a disposizione dell’uomo ne è uscito male, col sospetto di provocare più reazioni avverse di quanto non vengano denunciate da reti di sorveglianza e di essere supportato da un sistema di corruzione. Gli spettatori non hanno spento la tv sollevati. E infatti ieri, centinaia di genitori di ragazze già immunizzate hanno chiesto lumi, telefonando spaventati ai centri sanitari. Tanto è bastato per scatenare di nuovo i due fronti pro e antivax: da una parte Pd e scienziati, dall’altra M5S e il deputato Mdp Adriano Zaccagnini, ex grillino, fresco di una conferenza alla Camera di stampo «naturalista».
Per Report non è la prima polemica da parare dopo la puntata sulla proprietà e il salvataggio del quotidiano l’Unità, criticata dai renziani . E c’è una terza grana. La querela di Roberto Benigni e della moglie Nicoletta Braschi sul contenuto del servizio andato in onda sempre lunedì sul centro cinematografico di Papigno, in Umbria, ristrutturato da Benigni e rilevato con soldi pubblici da Cinecittà Studios.
Tornando ai vaccini, il vicepresidente della Commissione vigilanza Rai e senatore Pd Francesco Verducci presenterà un’interrogazione urgente: «Su salute e prevenzione non si scherza. L’Hpv è virus ferocissimo. Inammissibile che il servizio pubblico ne disincentivi l’uso». Per il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, «diffondere paure propugnando tesi prive di fondamento è atto di disinformazione. Hanno gettato discredito su un vaccino che salva migliaia di donne, molto sicuro».
Ribollono le società scientifiche di virologia e pediatria. Duro Roberto Burioni, microbiologo del San Raffaele, acceso difensore dei vaccini: «Diffondere il panico raccontando bugie è intollerabile. Matteo Renzi condivide con un post: «Totalmente d’accordo ». Ma Grillo la butta in politica e sul suo blog lancia l’hashtag #iostoconreport: «Il Pd non è intoccabile, l’Unità non è intoccabile. La libera informazione invece è intoccabile. Report non chiuderà a causa della censura di regime che contamina altri programmi Rai, come il Tg1, il Pd impari a rispettare».
La Rai corre a precisare: «Siamo sempre a supporto delle campagne vaccinali. I vaccini sono indiscutibilmente una delle maggiori scoperte scientifiche della storia. Sono un fondamento della medicina moderna che non va messo in discussione, c’è un unico punto di vista possibile».
Ai piani alti di Viale Mazzini ci sarà un chiarimento: a Report saranno richieste spiegazioni su come è stato strutturato il programma per verificare se sia stato rispettato il pluralismo. Intanto è scattato una sorta di piano di risarcimento. I Tg daranno impulso a spazi con informazioni rigorose sull’utilità della prevenzione.
Margherita De Bac – Il Corriere della Sera – 19 aprile 2017