Open online. Il nuovo aggiornamento sull’effetto dei vaccini anti Covid in Italia da parte dell’Istituto superiore di sanità conferma ancora l’alta efficacia della protezione garantita dalla campagna vaccinale. Il report pubblicato sul portale EpiCentro parla di una forte riduzione del rischio di infezione «nelle persone completamente vaccinate» rispetto a quelle non immunizzate, fornendo un importante numero anche sul rischio di decessi: per gli over 80 non protetti si registra una possibilità di morire a causa di Covid-19 15 volte superiore a quella dei coetanei vaccinati. Gli ulteriori numeri sulla mortalità suggeriscono un enorme impatto dei vaccini sulla popolazione: la riduzione del rischio di morire a causa del virus in generale è pari al 97% nei vaccinati.
«La maggior parte dei casi notificati negli ultimi 30 giorni in Italia sono stati diagnosticati in persone non vaccinate», riferisce il report, «con la riduzione delle numero di infezioni nelle persone immunizzate pari al 78% per la diagnosi, 94% per l’ospedalizzazione, 96% per i ricoveri in terapia intensiva e 97% per i decessi». Di conseguenza, sempre negli ultimi 30 giorni, il 24,9% delle diagnosi di SARS-COV-2 ha riguardato persone non vaccinate, così come per il 37,9% delle ospedalizzazioni e il 50,6% dei ricoveri in terapia intensiva. Il report spiega anche il verificarsi del cosiddetto paradosso scientifico: «Nel momento in cui le vaccinazioni nella popolazione raggiungono alti livelli di copertura, si verifica il cosiddetto effetto paradosso per cui il numero assoluto di infezioni, ospedalizzazioni e decessi può essere simile tra vaccinati e non vaccinati, per via della progressiva diminuzione nel numero di questi ultimi». Questo è il motivo per cui nella fascia d’età degli over 80, dove la copertura vaccinale è intorno al 90%, si osserva che il numero di ospedalizzazioni tra vaccinati con ciclo completo è pari a 875, mentre nei non vaccinati è più basso con 565 casi. «Ma calcolando a partire da questi dati il tasso di ospedalizzazione negli ultimi 30 giorni, si riscontra come questo per i non vaccinati sia circa 9 volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo», spiega ancora il report dell’Iss.
Le percentuali di efficacia aggiornate
Con la variante Delta che rimane dominante su tutto il territorio nazionale, l’efficacia complessiva della vaccinazione con una sola dose nel prevenire l’infezione è secondo i dati dell’Iss pari al 63,2%. La protezione con due dosi fa salire il valore al 78,1%. Da qui il dato sulla diminuzione del rischio di infezione nei gruppi di totalmente immunizzati pari al 79% di riduzione rispetto al gruppo di non vaccinati. Sul fronte delle ospedalizzazioni la protezione dei vaccini attualmente si registra sull’84,1% con ciclo incompleto, al 93,9% con entrambe le dosi. Il valore non scende sotto il 90% quando si parla di terapie intensive: al 90,8% con una sola dose, al 96% per l’immunità totale dal virus. Per i decessi, infine, si registra una protezione dell’84% fornita da una sola dose di vaccino anti Covid, che sale al 96,6% per i soggetti che hanno completato il loro ciclo di immunizzazione.