Il cibo degli europei è più al sicuro dalla Salmonella, ma a insidiare la salute a tavola spesso è il Campylobacter. E se pericolo maggiore è nelle carni, neppure le verdure sono al sicuro
In totale ben 5.262 focolai di tossinfezione alimentare sono stati registrati nell’Unione europea nel 2010, in lieve calo rispetto all’anno precedente. Episodi che hanno coinvolto 43.000 persone e causato almeno 25 morti: questi dati, infatti, potrebbero in realta’ essere piu’ alti, perche’ non tutti i casi vengono segnalati. Inoltre “fra le fonti di epidemie aumenta l’importanza delle verdure”.
Lo spiegano l’European Food Safety Authority (Efsa) e il Centro europeo per la prevenzione e controllo delle malattie (Ecdc), che hanno pubblicato la relazione annuale sulle zoonosi e le epidemie di origine alimentare nell’Unione europea per il 2010. Le cause piu’ frequenti delle epidemie alimentari sono state Salmonella (31% di tutte le epidemie), virus come il norovirus (15%) e il Campylobacter (9%). Le fonti alimentari dei focolai spesso erano uova e prodotti a base di uova, piatti misti e buffet, ma anche verdura e prodotti derivati. L’importanza delle verdure come fonte di epidemie e’ aumentata rispetto agli anni precedenti, spiegano gli esperti.
Il rapporto mostra che i casi di Salmonella nell’uomo sono scesi di quasi il 9% rispetto all’anno precedente. Un calo per il sesto anno consecutivo. Negli animali la Salmonella e’ stata trovata soprattutto in carne di pollo e tacchino. La campilobatteriosi rimane la piu’ segnalata infezione zoonotica negli esseri umani dal 2005, con un +7% di casi nel 2010, spiegano gli esperti, sollecitando la Commissione europea e gli Stati membri a considerare possibili misure per proteggere i consumatori dai rischi connessi alle zoonosi.
“Il progresso nella riduzione dei casi di salmonellosi in esseri umani e animali continua, e la maggioranza degli Stati membri ha rispettato gli obiettivi fissati”, sottolinea Claudia Heppner dell’Efsa. La Salmonella, che provoca febbre, diarrea e crampi addominali, ha contagiato 99.020 persone nel 2010 rispetto a 108.618 nel 2009. Invece per il Campylobacter i casi in totale sono stati 212.064: il patogeno puo’ causare diarrea e febbre. Sotto accusa, in questo caso, spesso c’e’ la carne di pollo cruda.
La relazione offre anche una panoramica sulle altre malattie di origine alimentare. Le infezioni da tossina Shiga-verotossina sono in aumento dal 2008, con 4.000 casi segnalati nel 2010. Per il quinto anno si segnala una diminuzione di casi umani di Yersinia enterocolitica, un batterio presente soprattutto nei suini e nelle loro carni, con 6.776 casi segnalati nel 2010.
Il numero di casi umani di trichinellosi – una zoonosi parassitaria – e’ diminuito significativamente (223 casi rispetto a 748 nel 2009) con una corrispondente riduzione del dato nei suini. Le infezioni da listeria hanno mostrato una leggera diminuzione, con 1.601 casi confermati nel 2010. Il rapporto copre 15 malattie zoonotiche, compresa febbre Q, brucellosi, tubercolosi bovina, rabbia ed echinococcosi.
Adnkronos salute – 9 marzo 2012