Trasmessa al Parlamento la Relazione sugli Indicatori di Benessere Equo e Sostenibile 2022 del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ecco il documento
Il 2020 ha segnato un arretramento del benessere economico e un peggioramento delle disuguaglianze e della povertà assoluta. È quanto emerge dalla Relazione sul Benessere equo e sostenibile (Relazione Bes) per il 2022 del ministero dell’Economia e delle Finanze, trasmessa alle competenti commissioni parlamentari. Secondo il documento la pandemia da Covid-19, insorta in Italia agli inizi del 2020, ha impattato in modo diretto e in misura significativa sul dominio ‘salute’ del benessere. Entrambi gli indicatori Bes (speranza di vita in buona salute alla nascita e eccesso di peso) afferenti a tale dominio sono stati fortemente interessati dalle conseguenze sanitarie, sociali ed economiche della pandemia, con variazioni di intensità mai registrate prima.
La speranza di vita in buona salute alla nascita (Svbs) è il primo degli indicatori del dominio ‘salute’. “Nel 2020 la mortalità – afferma la Relazione – si è attestata su livelli eccezionalmente elevati, con un incremento rispetto al 2019 inferiore soltanto a quello del primo anno di conflitto della Prima guerra mondiale e alla pandemia di “spagnola” del 19184. In tale contesto sorprende il dato Istat della Svbs, in netto miglioramento rispetto al 2019 (+2,4 punti percentuali). Tale risultato è dovuto all’inedito incremento della quota di popolazione dichiaratasi in buona salute (dal 70,4 per cento del 2019 al 74,3 per cento del 2020), attenuato solo in parte dal rilevante calo dell’aspettativa di vita (-1,1 anni) in conseguenza dell’eccesso di mortalità rilevato nel 2020. Nel 2021 la Svbs è prevista in aumento di 0,7 anni. Nel triennio successivo l’indicatore dovrebbe migliorare ulteriormente, seppur ad un ritmo più modesto e con una dinamica più virtuosa per le femmine rispetto ai maschi, il che permetterebbe al 2024 di ridurre il divario di genere a circa 1/3 rispetto al 2020.
L’eccesso di peso è il secondo degli indicatori del dominio ‘salute’. “Nel 2020- evidenzia il documento – si è registrato il peggioramento più consistente dell’indicatore (1,0 punto percentuale), che ha portato l’incidenza dell’eccesso di peso nella popolazione al 45,9 per cento dopo tre anni di sostanziale stabilità. Le stime qui presentate indicano che il significativo incremento registrato nel 2020 è stato parzialmente riassorbito nel 2021 e lo sarà completamente nel 2022, sebbene la composizione per genere si modificherà a sfavore dei maschi. Alla riduzione della quota di persone in eccesso di peso contribuiranno soprattutto una maggiore attività sportiva, una dieta più bilanciata e la ripresa dei redditi dopo la caduta del 2020. Il recente aumento dei prezzi, che sta riguardando anche i beni alimentari, costituisce un fattore di rischio per la previsione: la riduzione del potere di acquisto della popolazione, in particolare tra i ceti meno abbienti, può, infatti, tradursi in un’alimentazione meno equilibrata e a un più elevato apporto di carboidrati, con potenziali ripercussioni negative sull’eccesso di peso”. Inoltre la Relazione rileva che “controllando per l’età, fattore correlato tanto all’eccesso di peso quanto al titolo di studio, si osserva come, per ciascuna fascia d’età considerata, al crescere del livello di istruzione diminuisce la quota di coloro che sono in eccesso di peso”.
Le previsioni contenute nella Relazione, afferma il Mef, suggeriscono che i prossimi anni segneranno un recupero degli indicatori Bes afferenti alla sfera economica e che più hanno risentito degli effetti dalla pandemia: dal reddito disponibile lordo corretto pro-capite, all’indice di disuguaglianza dei redditi, a quello di povertà assoluta.