L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno pubblicato la loro relazione annuale sulle zoonosi e sulle epidemie di origine alimentare nell’Unione europea per il 2009. Dalla relazione emerge che i casi di Salmonella nell’uomo sono diminuiti del 17 % nel 2009, facendo registrare un calo per il quinto anno consecutivo. Nella relazione si legge inoltre che tra il 2008 e il 2009 il numero dei gruppi di galline ovaiole infetti da Salmonella è diminuito del 9%. La campylobatteriosi è stata ancora la malattia zoonotica segnalata con maggior frequenza nell’uomo, in leggero aumento nel 2009 con 198 252 casi rispetto ai 190 566 del 2008 (+4%).
Nei prodotti alimentari il Campylobacter, che può provocare diarrea e febbre, è stato rinvenuto per lo più nella carne di pollame cruda, mentre negli animali vivi è risultato presente nel pollame, nei suini e nei bovini.
“Il declino dei casi di Salmonella nell’uomo è un grande risultato, che dimostra l’efficacia delle misure di controllo messe in atto dagli Stati membri dell’UE e dalla Commissione europea. L’EFSA, in collaborazione con i suoi partner, continuerà a sostenere tutte le azioni volte a ridurre tutte le malattie zoonotiche nell’UE,” ha dichiarato Hubert Deluyker, direttore della cooperazione e assistenza scientifica dell’EFSA.
Andrea Ammon, capo dell’unità Sorveglianza all’ECDC, ha soggiunto: “Associare dati desunti dalla sorveglianza delle malattie negli esseri umani con dati provenienti da alimenti e animali genera informazioni preziose che consentono alla Commissione europea di individuare misure di controllo efficaci in tutta Europa. L’ECDC continuerà a collaborare a stretto contatto con tutti i partner per diminuire la diffusione di queste malattie”.
La relazione indica che gli obiettivi fissati dalla Commissione europea per ridurre la diffusione di Salmonella nel pollame, nelle uova e nella carne di pollo rappresentano in tutta probabilità una delle principali ragioni della diminuzione del numero di casi d’infezione nell’uomo. La relazione sottolinea che nel 2009 17 Stati membri hanno raggiunto i rispettivi obiettivi di riduzione di Salmonella per le galline ovaiole e che la percentuale di gruppi di galline ovaiole dell’UE contaminati dai tipi di Salmonella menzionati ha continuato a diminuire (3,2% nel 2009 rispetto al 3,5% nel 2008).
Nel 2009 la Salmonella, la seconda infezione zoonotica più riportata nell’uomo, è stata responsabile di 108 614 casi rispetto ai 131 468 del 2008. L’infezione provocata, la salmonellosi, solitamente comporta febbre, diarrea e crampi addominali. Per i gruppi più vulnerabili, come bambini piccoli e anziani, in taluni casi è necessario il ricovero in ospedale. La Salmonella è rimasta inoltre la causa più frequente di focolai a trasmissione alimentare ed è stata riscontrata con maggior frequenza nella carne di pollo, di tacchino e di maiale.
La relazione offre anche una panoramica di altre tossinfezioni alimentari. Nel 2009 le infezioni da Listeria nell’uomo sono aumentate del 19% rispetto al 2008, con 1 645 casi confermati. La listeriosi è notoriamente associata a un elevato tasso di letalità (o tasso di mortalità clinica), che colpisce in particolar modo i gruppi vulnerabili come gli anziani. Nella relazione si calcola che nel 2009 sono state circa 270 le persone decedute nell’UE per listeriosi, registrando un tasso di letalità del 17% tra quelle colpite dalla malattia. Per quanto riguarda i prodotti alimentari, Listeria può essere trovato in alcuni alimenti pronti al consumo, quali pesce affumicato, prodotti a base di carne trattati termicamente e formaggi.
A Escherichia coli produttore di verotossina (VTEC) sono attribuibili 3 573 casi di malattia nell’uomo nel 2009, in leggero aumento rispetto al 2008. In animali e prodotti alimentari la VTEC è stata segnalata più frequentemente nei bovini e nella carne bovina. Il numero di casi nell’uomo di Yersinia enterocolitica, un altro batterio rinvenuto per lo più nei suini e nella loro carne, è sceso a 7 595 nel 2009.
La relazione riferisce che nel 2009 sono stati segnalati 5 550 epidemie di origine alimentare nell’UE, che hanno colpito 48 964 persone e causato 46 decessi. Le cause di epidemie a trasmissione alimentare riferite più di frequente sono state Salmonella (31% di tutte le infezioni), virus (19%) e tossine batteriche (10%). Le principali fonti di epidemie sono state uova e ovoprodotti, pasti misti e a buffet, carne suina e prodotti da essa derivati.
Fonte: Efsa – 22 marzo 2011