«Con un emendamento alla legge di adeguamento ordinamentale la giunta Zaia cancella in un colpo solo tutti i tetti precedenti e ne fissa uno nuovo, più alto: una sorta di “tana libera tutti”. Con la nuova norma, i direttori degli enti regionali potranno ricevere fino a 153 mila euro più il 20% sulla base dei risultati di gestione, mentre oggi il tetto massimo ad esempio per i direttori degli Enti Parco, Esu e Ater è di circa 100 mila euro più il 10% e di circa 130 mila euro più il 10% per il direttore di Veneto Agricoltura». Lo denunciano i consiglieri regionali Piero Ruzzante (Liberi E Uguali) e Patrizia Bartelle (Italia In Comune), che nella seduta di ieri della commissione Bilancio hanno votato contro l’emendamento insieme a Pd e M5S: «La giunta invece di aumentare i tetti delle retribuzioni dei direttori dovrebbe pensare ad alzare gli stipendi dei dipendenti e a fare nuove assunzioni, visto che a partire dalla sanità tutto il settore pubblico è sotto organico. Con ricadute evidenti sulla qualità dei servizi».
E a proposito di sanità, ieri l’assessore di reparto Manuela Lanzarin ha fatto sapere che per il 2019 il sistema sanitario veneto potrà contare su un finanziamento complessivo di 9 miliardi 14 milioni, con un aumento di 95 milioni rispetto al 2018. Denari a cui si aggiungono 144 milioni derivati dal saldo attivo della mobilità interregionale. «È un risultato estremamente positivo – commenta Lanzarin – l’aumento riconosce con alcune premialità significative il buon lavoro fatto e la capacità di coniugare spesa e qualità dell’assistenza. Mi riferisco, in particolare, ai fondi in più ricevuti per essere tra le Regioni eleggibili a benchmark (designazione poi ufficializzata nella terna con Piemonte ed Emilia Romagna, ndr .) e a quelli legati al rispetto totale degli adempimenti previsti per l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza che, assieme, valgono più di 5 milioni di euro».
Conclude l’assessore: «Bene anche i tempi dell’approvazione, che arriva entro la metà di febbraio quando, in altre annate, si era andati per le calende greche, anche se a inizio gennaio avevamo già approvato un riparto di 16,4 miliardi per il funzionamento delle Usl, passibile di eventuali aggiustamenti».
Corveneto