Analisi di Roberto Turno, dal Sole 24 Ore sanità. Il trionfo del no al referendum costituzionale apre scenari politici e conseguenze tutte da verificare dopo che sarà formato un nuovo Governo. E si conoscerà il successore, con relativa squadra, di Renzi a Palazzo Chigi. Intanto è chiaro, anche per la Sanità potrebbero esserci rilevanti conseguenze. La valanga del quasi 60% di No al referendum dischiude prospettive tutte da accertare fin dai prossimi giorni. Nuovo premier, anzitutto, e nuova squadra di Governo. Governo che avrà senz’altro come primo compito, oltre che incassare rapidamente la legge di Bilancio 2017, di favorire al più presto (forse) una nuova legge elettorale. Per capire poi che fare – e come farlo – di tutto quanto è già aperto sui tavoli della politica e del Parlamento. E la Sanità, come sempre, ha un’agenda lunga così già pronta.
Punto primo: Beatrice Lorenzin
Che sarà della ministra? La domanda non è peregrina e se non sarà più lei la titolare della Salute, chi andrà a Lungotevere Ripa 1? Il ricambio potrebbe significare molto in termini di scelte da compiere. Già circolano nomi ma è un puzzle tutte da costruire.
Punto secondo: i Lea
Cheaccade adesso dei Lea ? Il Parlamento deve ancora esprimersi, ma i tempi di lavoro si sono fatti labili e strettissimi. In ogni caso toccherebbe poi al nuovo Governo vararli in Consiglio dei ministri. Ma quando? Raccogliendo le indicazioni delle Camere? E con quale ministro? Il rischio di dilatazione delle date è davvero molto alto. Per una entrata in vigore spostata ancora più in avanti. Senza scordare, tra l’altro, che si attendono ancora adempimenti collegati, come ad esempio le nuove tariffe.
Punto terzo: i contratti
Quello per il pubblico impiego è, per ora, un impegno. Del Governo Renzi. Ma per medici e personale del Ssn che accadrà? E per le convenzioni? Il rebus è grande.
Punto quarto: le leggi da fare in Parlamento
Il rischio clinico rischia di finire nella palude dove è già da tempo il ddl concorrenza con il nodo farmacie-catene. Ed è l’ex ddl Lorenzin (i nuovi Ordini…) che ne sarà? Tutto nei cassetti? Fin qui si era solo scherzato?
Punto quinto: la “legge Madia”
Respinta dalla Consulta, la questione della dirigenza va risolta. tra l’altro anche al capitolo manager Ssn, con quell’Albo unico peraltro già rottamato.
Punto sesto: la manovra 2017
La legge di Bilancio attende l’esame del voto del Senato, poi un’eventuale terzo voto alla Camera. Ma in quali tempi? Con quali modifiche? Per andare incontro a chi?
Il Sole 24 Ore sanità – 5 dicembre 2016