La curiosità è pruriginosa. Quella più antica: quanto guadagna il vicino di casa? Ebbene, il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche (Irpef) relative alle tasse del 2013, a sei mesi dal termine di presentazione del 30 settembre del 2014.
E se sarà impossibile sapere quanto guadagna la singola persona, dal sito del ministero è possibile estrapolare un file nel quale, Comune per Comune, ci sono tutte le medie statistiche. Dati che vengono resi pubblici nei giorni chiave per la presentazione del nuovo 730 online – inizio programmato: 15 aprile – che sta scatenando non poche preoccupazioni tra chi non ha ben chiaro come funzioni la nuova dichiarazione on line dei redditi. Anche perché, stando ai numeri della Cgia di Mestre, il volume dei dati da gestire è enorme: se a livello nazionale nel 1999 i contribuenti che avevano presentato il modello 730 erano poco più di 11.650.000, quest’anno il numero sfiorerà i 20 milioni. In pratica, negli ultimi 15 anni il ricorso al 730 è quasi raddoppiato.
Ponendo la lente di ingrandimento sul Veneto, i 730 che saranno presentati dovrebbero essere 1.781.212 (elaborazione dell’ufficio studi Cgia su dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze) e un italiano su due – stime di Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – «pagherà di più dell’anno scorso». Dai Caaf veneti, al momento, nessun timore. «Arrivano le prime richieste, ma c’è tempo fino al 7 luglio, per la presentazione della documentazione: al momento non registriamo nessun problema o disagio».
E nell’attesa delle nuove dichiarazioni dei redditi, fioccano le curiosità relative al 2013. A partire dalle città con più «Paperoni», privati dai redditi che superano i 120.000 euro. Nella classifica, la maggiore concentrazione si registra nei capoluoghi. Sono 2.628 a Padova, 2.440 Verona, 1.922 a Venezia, 1.128 a Treviso, 1.011 a Vicenza. Da segnalare poi 360 a Bassano del Grappa, che batte sia Rovigo (254) che Belluno (224); tra le città da segnalare anche i 239 di Castelfranco Veneto, i 297 di Conegliano e i 215 San Donà di Piave.
Sul fronte opposto, analizzando le povertà, da citare le 37.918 persone che a Padova vivono con meno di diecimila euro l’anno, che a Treviso si riducono a 14.610, salgono 49.206 a Venezia, per un totale veneto di 926.567 persone (su tre milioni e 546 mila contribuenti). E se questi valori sono «relativi», un dato però certo è quello del Comune dove il reddito medio per i dipendenti è più basso: 13.062 euro a Zoppè di Cadore, nel Bellunese. Il più ricco è invece un altro comune bellunese, Agordo, con i suoi 32.786 euro medi. Da un lato all’altro della classifica, citiamo Monteviale, nel Vicentino, a 27.356 euro: è il paese delle ville vicentine, tanto che in zona qualcuno l’ha ribattezzata «Beverly Hills». Dal lato opposto, con 14.740 euro, va citata Caorle, dove evidentemente rende di più gestire ristoranti o hotel che non trovare occupazione salariata.
Ponendo la lente di ingrandimento sulle pensioni, Zoppè si conferma fanalino di coda (media: 7.797 euro a testa), sotto i diecimila euro c’è poi solo Forno di Zoldo, e da Enego (10.775 euro) in poi i valori crescono fino a Padova capoluogo, dove i 56.304 pensionati dichiarano una media di 20.469 euro a testa. Peraltro, il podio è per i capoluoghi: Treviso città è al secondo posto (19.730 euro) e Verona al terzo con 18.905 euro. Una curiosità: il quarto comune per i pensionati d’oro è Mogliano, a metà strada tra Treviso e Venezia: 18.847 euro.
A livello di macrodati, a livello regionale il reddito imponibile è di 69 miliardi e 571 milioni di euro. A livello provinciale, i padovani, che dichiarano assieme 13 miliardi e 446 milioni di euro, sono i più ricchi del Veneto, seguiti da trevigiani, veneziani, vicentini e veronesi tutti attorno ai 12 miliardi; gran distacco per le cenerentole Rovigo e Belluno a poco più di tre miliardi. Ovviamente, le differenze sono legate anche al numero dei contribuenti: il primato in tal senso spetta a Verona con oltre 670 mila «pagatori di tasse» tra i privati, mentre al lato opposto della classifica c’è Belluno con 162 mila persone.
Mauro Pigozzo – Il Corriere del Veneto – 7 aprile 2015