Se si prende in considerazione la maggioranza a tre che sostiene il Governo, Pd, Udc, e Pdl, il più ricco (di poco) risulta il segretario del popolo della libertà.
Angelino Alfano, che nel 2010 ha guadagnato 169.317 euro, mentre il segretario del Partito democratico, Luigi Bersani ha dichiarato 136.885 euro. Per Pier Ferdinando Casini, leader Udc, invece, risultano 116.986 euro, anche se la sua dichiarazione dei redditi 2011 (riferita, appunto, all’anno fiscale 2010) registra anche una certa attività per quanto riguarda la compravendita di azioni. Tra quelle vendute spiccano le 1.525 azioni di Unicredit, tra gli acquisti c’è invece Intesa Sanpaolo con 967 azioni.
Di Pietro supera i colleghi
Se invece si analizza l’insieme dei leader dei partiti che siedono in Parlamento, le maggiori entrate sono quelle dichiarate da Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei valori, che nel 2010 ha messo insieme un reddito da 182.207 euro, seguito dal già ricordato Alfano. Al terzo posto si piazza il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa con 144.373, circa 28mila in più del segretario dello stesso partito Casini. A Cesa seguono Bersani (Pd) e il leader di Api, Francesco Rutelli, con 131.262 euro. Agli ultimi posti della classifica si piazza invece il numero uno della Lega, Umberto Bossi con 124.871. Meno di lui, il vice presidente di Fli, Italo Bocchino (119.529) e Casini, al vertice dell’Udc.
Belusconi batte tutti
E Silvio Berlusconi? Per uno dei politici italiani notoriamente più ricchi, il periodo reddituale preso in considerazione, il 2010, non è stato esattamente di crisi: con 48.180.792 euro, il suo reddito imponibile si conferma il più consistente tra i colleghi del Palazzo (e tra i contribuenti in generale). Nella dichiarazione dei redditi 2011 l’ex presidente del Consiglio ha dichiarato infatti un reddito imponibile maggiore rispetto a quanto registrato nel 2009, fermo a 40.897.004. Fra le variazioni intervenute, l’acquisto di una casa a Lampedusa, avvenuto nel giugno scorso. Tra le proprietà dichiarate ci sono due appartamenti uso abitazione a Milano e due box, insieme ad altri tre appartamenti sempre nel capoluogo lombardo. Berlusconi dichiara anche comproprietà al 7,46 per cento di parti comuni in Milano, un immobile nel comune di Lesa, e uno a Antigua cui si aggiunge anche un terreno.
Schifani più ricco di Fini
A guardare poi gli scanni più alti di Camera e Senato, Palazzo Madama “batte” Montecitorio di circa 20mila euro. Il presidente del Senato, Renato Schifani, in base alla dichiarazione dei redditi 2011, risulta infatti più ricco del suo omologo alla Camera, Gianfranco Fini: rispettivamente, il loro imponibile è di 223.939 e 201.115 euro. Battuto da Schifani, Fini, che ricopre una carica istituzionale ma è anche, di fatto, il “dominus” di Futuro e Libertà,i ha comunque il primato tra i leader di partito.
Per Lusi 300mila euro di redditi
Un protagonista della cronaca delle ultime settimane, Luigi Lusi, l’ex tesoriere della Margherita accusato di aver sottratto ai conti del partito oltre 13 milioni di euro, ha invece dichiarato nel 2011 304.926 euro, pagando imposte per 124.288 euro. Nella sua dichiarazione dei redditi, inoltre, l’ex tesoriere della Margherita ha denunciato di possedere l’87,348% del capitale azionario della società editrice che pubblica Europa. Inoltre, Lusi ha venduto due auto, una Mercedes Ml e una Lancia Delta: per spostarsi, ha scelto una Fiat 500.
Adempimento di legge
Il confronto e l’approfondimento sui guadagni e i patrimoni dei nostri politici dichiarati nel 2011 ma riferiti all’anno precedente è possibile da oggi, scadenza fissata dalla legge 441/1982 perché tutti i senatori e i parlamentari della XVI legislatura (insieme a ministri, viceministri e sottosegretari di Stato non parlamentari del Governo Monti) rendano pubblici (meglio, consultabili) le proprie entrate sotto forma di dichiarazioni dei redditi e stati patrimoniali.
ilsole24ore.com – 19 marzo 2012