“La carenza di medici e di infermieri in Italia è un dato drammaticamente reale. Chi aderirà al bando del commissario per l’emergenza Domenico Arcuri per il reclutamento di 3mila medici e 12mila infermieri da utilizzare a tempo determinato per la somministrazione dei vaccini anti Covid, scoprirà altri servizi. La coperta è corta. Credo che, alla fine, le adesioni ci saranno, ma non so si possa considerare davvero positivo”. Carlo Palermo, segretario generale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed commenta all’Adnkronos Salute l’avvio del reclutamento, con procedura on line, degli operatori a sostegno della campagna vaccinale anti Covid.
Secondo Palermo “non è così che si organizza il lavoro in sanità. Meglio sarebbe stato partire da ciò che c’è già, perché abbiamo una struttura vaccinale che può essere potenziata”. In particolare il leader sindacale punta il dito contro il metodo: “L’utilizzo di agenzie interinali per il reclutamento, che tra l’altro saranno profumatamente retribuite per l’intermediazione, è più adeguato per l’assunzione di lavoratori stagionali che per gli operatori in campo sanitario. Il lavoro in questo settore deve essere fatto da personale su cui si investe in formazione, che lavora in equipe complesse. In una situazione epidemica è sicuramente necessario fare reclutamenti ad hoc e a tempo determinato ma, prima, andavano coinvolte le strutture già organizzate”. L’assunzione attraverso le agenzie pone infatti dubbi. “Mentre per entrare nel Ssn occorre avere una specializzazione, superare un concorso di qualificazione, le agenzie fanno un corto circuito di questa normativa. E’ un metodo che ci lascia perplessi”, rileva.
‘Abbiamo già struttura vaccinale collaudata, perché non incentivare questa?’
Sul piano pratico “stiamo parlando – continua Palermo – di vaccinare, al momento, il personale sanitario e gli anziani. Ovvero le aree di tutela della salute e le aree a rischio. Ma noi abbiamo già una struttura vaccinale. Ordinariamente i vaccini li fanno i medici di famiglia, i pediatri, i centri vaccinali, le strutture aziendali. Abbiamo una sistema formato da gente esperta, capace di leggere le note tecniche di somministrazione del vaccino e che ha esperienza nel campo. Invece di regalare quasi 20 milioni alle agenzie di somministrazione del lavoro magari non era il caso di incentivare le strutture del territorio almeno per la prima parte della campagna vaccinale?”.
Per quanto riguarda le adesioni al Bando di Arcuri, infine, spiega ancora Palermo, è plausibile che, nonostante le carenze, arrivino dai “9mila medici che rimarranno in un limbo dopo i concorsi di specializzazione: hanno partecipato in 24 mila, ne prenderanno 15 mila che sono in attesa di questa benedetta graduatoria che ancora il ministero dell’Università e ricerca non si decide a tirare fuori. Quei 9 mila medici potrebbero essere una platea possibile del reclutamento. Ma i tempi non coincidono, considerando che lo sblocco della graduatoria è previsto a metà gennaio e il bando di Arcuri scade a fine anno. Questo nasce anche dal fatto che i diretti interessati, quelli che hanno competenza anche pratica in materia, che avrebbero potuto dare qualche consiglio, non sono stati nemmeno interpellati”, chiosa.