Il budget degli incarichi conferiti a pubblici dipendenti, consulenti e collaboratori esterni è in continua riduzione ma di certo non resta a secco continuando ad alimentare vere e proprie oasi nel deserto creato dalla spending review.
Così, secondo la relazione spedita al Parlamento dal ministro Madia, la “bolletta” della pubblica amministrazione per le consulenze esterne nel 2013 è stata di 737,8 milioni, il 10,6% in meno del 2012 con una riduzione della spesa di 88 milioni. Mentre gli incarichi ai dipendenti sono costati 206,7 milioni (-10,1%, in calo di 23,5 milioni). In tutti i comparti si è registrata una tendenza alla riduzione dei compensi per incarichi a partire dalla sanità (-19,21%), seguita dalla scuola (-16,52%) e, infine, dalle Regioni (-15,26%).
Il budget si riduce – Per la prima volta, secondo la relazione sul 2013 inviata al Parlamento dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, il conto è sceso sotto la soglia del miliardo di euro, a 944,5 milioni, con un risparmio sul 2012 di 112 milioni e addirittura 712 milioni rispetto al 2011 quando la spesa viaggiava fuori controllo a 1,65 miliardi.
Secondo il rapporto, dunque, nonostante l’incremento dei dipendenti pubblici cui sono stati conferiti incarichi (+15,19%), il totale dei compensi erogati è diminuito ulteriormente del 10% circa, confermando la tendenza già evidenziata nel 2012 (-36,14%).
La spesa per dipendente – In media, sono stati liquidati 1.273,38 euro per dipendente (a fronte di 1.358,57 euro e 1.466,72 euro liquidati rispettivamente nel 2012 e nel 2011, con una variazione sostanziale del -6,27%, rispetto allo scorso anno, cui va aggiunta una ulteriore variazione del -7,37% rispetto al 2011) e 3.844,50 euro per consulente o collaboratore esterno (a fronte di 3.981,35 euro e 4.565,42 euro liquidati rispettivamente nel 2012 e nel 2011, con una variazione del -3,44% rispetto al 2012, cui va aggiunta una ulteriore variazione del -12,79% rispetto al 2011).
Il record della sanità – Una cospicua parte (30,68%) di tutti i compensi destinati al pagamento di consulenti e collaboratori esterni sono stati liquidati dalle amministrazioni appartenenti alla sanità (oltre 226 milioni di euro) che hanno erogato, altresì, in favore dei dipendenti compensi per oltre 42 milioni di euro (20,32% del totale).
Le rilevazioni del rapporto-Madia hanno coinvolto circa 10mila amministrazioni per quanto concerne gli incarichi conferiti a dipendenti e quasi 18mila per gli incarichi conferiti a consulenti e collaboratori esterni per un totale di 600mila incarichi conferiti a più di 300mila addetti.
La mappa delle consulenze – La maggiore concentrazione di dipendenti incaricati è collocata nel Lazio (19,48%), Lombardia (10,81%), Veneto (7,97%), Emilia Romagna (7,22%), Sicilia (6,83%), Piemonte (6,48%), Puglia (5,92%) e Campania (5,87%). Di contro, le amministrazioni localizzate in Abruzzo e Umbria, come negli anni precedenti, hanno registrato un basso numero di dipendenti ai quali sono stati conferiti incarichi, mentre la Basilicata, il Molise e la Valle d’Aosta hanno registrato percentuali di dipendenti ai quali sono stati conferiti incarichi rispettivamente dell’1,11%, dello 0,60% e dello 0,33 per cento.
Per quanto riguarda il personale esterno si conferma il dato rilevato negli anni precedenti, ossia che la maggior parte dei consulenti e collaboratori esterni ha ricevuto l’incarico da amministrazioni localizzate in Lombardia (16,52% del totale del personale incaricato); seguono quelle localizzate nel Lazio (14,78%), in Veneto (8,60%), in Emilia-Romagna (8,42%) e in Toscana (7,32%). Le amministrazioni localizzate in Abruzzo (1,90%) e Umbria (1,52%) hanno registrato il numero più basso di consulenti e collaboratori esterni.
Ernesto Diffidenti – Il Sole 24 Ore sanità – 21 gennaio 2015