Questo il commento della Federazione dei medici e veterinari. “Non si capisce come non si riesca a recuperare con una energica iniziativa almeno una parte di quei 100 miliardi di evasione fiscale per immetterla nel sistema: il Ssn godrebbe di ottima salute e anche i 9 milioni di cittadini che non si curano più starebbero meglio”. “Non sorprendono i dati pubblicati nel 12° rapporto Sanità di Crea Sanità – Università “Tor Vergata”: la spesa sanitaria italiana, sia pubblica sia complessiva, è inferiore a quella dell’Europa occidentale, confermando una la tendenza, già in atto negli ultimi anni, del costante definanziamento del sistema. La crescita della spesa privata è stata leggermente inferiore a quella europea, ma pari a oltre il doppio rispetto a quella pubblica; aumenta il divario fra regioni del nord e regioni del sud”, questo il commento in una nota della Federazione veterinari e medici (Fvm) sui dati del nuovo Rapporto Crea.
“L’analisi della spesa destinata alla prevenzione, in particolare, manifesta la tendenza a confondere i costi delle vaccinazione con gli investimenti sulla prevenzione primaria, eppure gli analisti ci dicono che per ogni miliardo impiegato nella prevenzione primaria, si generano minori spese e quindi un risparmio di spesa di tre miliardi. Come andiamo dicendo da tempo dunque, e come confermato da ogni nuovo rapporto, la salute non è più uguale per tutti (il 5% delle famiglie italiane rinviano e rinunciano alle cure) e il Sistema sanitario nazionale, a lungo riconosciuto come il migliore del mondo, si regge solo grazie al senso del dovere dei medici, veterinari e dirigenti sanitari che esercitano quotidianamente, a fronte del blocco dei contratti e del turn over che va avanti da anni”, prosegue la Federazione.
“Non si capisce come non si riesca a recuperare con una energica iniziativa almeno una parte di quei 100 miliardi di evasione fiscale per immetterla nel sistema: il Ssn godrebbe di ottima salute e anche i 9 milioni di cittadini che non si curano più starebbero meglio. Nove milioni, persone che soffrono e poi votano. Avanzerebbero addirittura abbondanti risorse per sbloccare il turn over, per rinnovare i contratti e per finanziare l’esodo verso la pensione in modo da portare forze e idee giovani nel servizio sanitario nazionale”, conclude la nota.
15 dicembre 2016