Il presidente della Provincia di Verona, Giovanni Miozzi, indice una conferenza stampa e annuncia di aver inviato ai sindaci del Veronese una lettera per richiamare la loro attenzione sul randagismo canino e felino. Miozzi elenca una serie di problemi, non nuovi, ma drammaticamente veri come l’entità delle spese a carico delle casse comunali per il contrasto del randagismo (una media dai 15 ai 20mila euro l’anno per Comune). Non eravamo presenti alla conferenza stampa a Palazzo Scaligeri e dobbiamo basarci sulla cronaca che ne fa il quotidiano L’Arena (leggi sotto). Il presidente della Provincia solleva un problema di copertura finanziaria, salvo poi non dare alcuna indicazione su come reperire i fondi necessari.
Ma facciamo un passo indietro. A quel che si evince la conferenza stampa in Provincia era affollata, con rappresentanti delle varie associazioni. Mancava ahimè un veterinario, unica figura qualificata per legge ad effettuare tutti quegli interventi e prestazioni che vengono citati, come le vaccinazioni, l’inserimento dei microchip e le sterilizzazioni. È un mistero il motivo per cui quando certe istituzioni affrontano il tema della salute animale escludano il medico veterinario. Vi immaginate una campagna di profilassi per l’influenza fatta senza il parere del medico? Impossibile…………
A questo proposito ci hanno colpito le parole della rappresentante della Lav che sembra considerare la castrazione come la panacea per tutti i mali. «La pratica della sterilizzazione fa bene agli animali e, in particolare, ai cani, perché evita di esporre i maschi alle prostatiti e le femmine ai tumori dell’utero» afferma perentoria. Siamo sicuri che togliere un organo sano a un animale rappresenti sempre una soluzione idonea? Se non rischiassi di essere preso in giro direi: avete provato a chiedervi cosa ne pensa il cane? Non mi risulta, tra l’altro, che la prevenzione si faccia in questo modo per gli esseri umani…..
Ma anche concedendo che quella della sterilizzazione possa essere una risposta parziale ma tecnicamente valida, rimane comunque il problema finanziario. Ci possono spiegare i signori della Provincia e delle associazioni dove verranno presi i soldi per fare le sterilizzazioni e tutte le altre attività elencate nella conferenza stampa, che, ovviamente, hanno un costo?
E i problemi non si fermano qui. Perché non parlare per esempio di quel 20-30 per cento di cani che per patologie, età, caratteristiche caratteriali non sono facilmente adottabili, al contrario dei cuccioli? Il loro destino è di rimanere per sempre nei canili…
Per curiosità abbiamo voluto andare a vedere anche la lettera inviata dalla Provincia ai sindaci. È a firma dell’assessore all’ambiente, Fabio Venturi. Venturi fa presenti ai primi cittadini le loro competenze e i doveri in materia di animali d’affezione, esotici e non, randagismo e animali vaganti (ma a proposito dove arrivano le competenze della Provincia in materia??). L’assessore non indica soluzioni economiche per far fronte ai gravi esborsi comunali, si limita a fornire il nominativo di una onlus con cui i comuni potranno stipulare una convenzione per la gestione degli animali.
A cura di Roberto Poggiani, segretario regionale SIVeMP – 8 ottobre 2011 – riproduzione riservata
Leggi l’articolo dell’Arena
Animali randagi, appello di Miozzi a tutti i sindaci
«Si spendono grandi somme, si cerchi di limitare il fenomeno»
È un vero e proprio appello, quello inviato dal presidente della Provincia, Giovanni Miozzi, a tutti i sindaci del Veronese per richiamare la loro attenzione sul fenomeno del randagismo canino e felino, «tuttora drammaticamente diffuso e per contrastare il quale vengono spese considerevoli somme di denaro pubblico».
Quali rimedi possono combattere la pratica dell’abbandono, che si ripercuote sulla vita degli animali e sulla collettività? Fondamentalmente sono tre i principi da applicare, secondo il presidente Miozzi, l’assessore Giuliano Zigiotto, Lorenza Zanaboni della Lav (Lega antivivisezione), il consigliere comunale Lucia Cametti, da sempre sensibile alle tematiche riguardanti gli animali, e l’animalista Mirella Finazzi con esperienze europee sull’argomento: campagne di sterilizzazione, controlli delle forze dell’ordine e delle polizie locali! per scoraggiare comportamenti irresponsabili nei confronti degli animali e diffusione della cultura a livello popolare sulle buone pratiche per evitare il randagismo.
Sul nostro territorio il fenomeno purtroppo è assai diffuso, a detta del presidente della Provincia e dei suoi ospiti alla conferenza stampa di ieri mattina ai Palazzi Scaligeri.
«Un Comune medio spende dai 15 ai 20mila euro l’anno per combattere il randagismo con la cattura dell’animale, le vaccinazioni, l’apposizione del microchip, il trasferimento al canile e tutto ciò che ne consegue. E moltiplicando per i 99 Comuni veronesi, la somma diventa considerevole», spiega Miozzi.
«I Comuni non stanno pagando i canili per mancanza di liquidità e la situazione sta diventando drammatica», spiega Zanaboni, che ricorda come «un Labrador ha provocato poco tempo fa un incidente in tangenziale, spezzandosi la colonna vertebrale e dovendo essere abbattuto. Aveva un collare! , ma non il microchip. A chi attribuire dunque la responsabili! tà del danno agli automobilisti coinvolti? I cani da caccia che non funzionano bene per l’attività venatoria vengono abbandonati».
«Bisogna rendere obbligatoria l’iscrizione delle cucciolate all’anagrafe felina e canina. In Germania sono state fatte larghe campagne di sterilizzazione ed il randagismo è stato sconfitto. Tra parentesi, la pratica della sterilizzazione fa bene agli animali e, in particolare, ai cani, perché evita di esporre i maschi alle prostatiti e le femmine ai tumori dell’utero», conclude l’esponente di Lav. Infine, Lucia Cametti ricorda che il Comune di Verona ha già avviato una campagna di sterilizzazione, per il momento solo sui gatti, e che «per far entrare il concetto nella mentalità della gente servono importanti controlli da parte della Polizia municipale, per cui sarebbe giusto creare un nucleo speciale dedicato a questo problema»
Intanto il Comune ha avviato l’iter per il trasferimento d! el canile dalla zona di Campo Marzo (vicino al cimitero monumentale) a un’area ricavata in via Binelunghe, zona Bassona. (L’Arena 6 ottobre 2011)