VENEZIA – È ripartita la nuova campagna contro la rabbia silvestre, la malattia che dal 2008 ha ucciso centinaia di animali nel Triveneto, giungendo fino all’uomo in almeno 4 casi, superati grazie all’accesso immediato alle profilassi.
Nella Regione Veneto grazie alla straordinaria attività di vaccinazioni nel 2010 su oltre 200.000 cani, a cui si aggiungono altri animali domestici, quelli da reddito e le volpi (con vaccino incluso in bocconi appetibili distribuiti sul territorio anche con l’ausilio di mezzi aerei), è stata superata l’emergenza, ma non si può ancora considerare debellata l’epidemia e restano, quindi, in vigore gli obblighi precedenti di vaccinazione per i cani, consigliati anche per tutti gli altri animali domestici.
Il Segretario Nazionale del Sivelp (Sindacato Italiano dei Veterinari Liberi Professionisti), Angelo Troi, in prima linea fin dall’inizio per combattere l’emergenza rabbia, commenta così la nuova campagna in corso: «La profilassi contro la rabbia è l’unico modo per proteggere noi, i nostri animali e la collettività da una malattia grave, che rappresenta un rischio mortale. La vaccinazione degli animali domestici è fondamentale perché non possiamo ancora considerare estinto il pericolo (gli ultimi casi si sono registrati a febbraio) ed è doveroso da parte di tutti i veterinari consigliare di vaccinare oltre ai cani, anche gli altri animali ricettivi, i gatti in particolare».
La vaccinazione dei cani è tutt’ora obbligatoria in tutto il Friuli Venezia Giulia, in tutto il Trentino Alto Adige e in Veneto nelle provincie di Belluno e Treviso e nelle aziende sanitarie n. 10 della provincia di Venezia (area al confine con il Friuli Venezia Giulia) e n. 3 e 4 della provincia di Vicenza. In queste aree devono essere vaccinati per legge con almeno 21 giorni di anticipo anche cani, gatti e furetti che vi entreranno anche solo temporaneamente (sono soggetti all’obbligo da quando superano i 3 mesi di età).
Non vige obbligo di profilassi per i gatti residenti nelle aree a rischio, tuttavia dal momento che i casi accertati in queste zone nel gatto sono stati tre volte più numerosi che nel cane, il Sivelp ne consiglia seriamente la profilassi. Questo vale anche per le aree limitrofe, qualora i felini abbiano accesso all’esterno, in quanto i gatti sono più difficili da controllare nei loro vagabondaggi.
Ai fini della prevenzione è di fondamentale importanza anche il richiamo del vaccino: «Le vaccinazioni hanno un periodo ben preciso di copertura efficace del rischio di contagio – ricorda il dottor Troi – dopo tale periodo la protezione deve essere assicurata da una nuova dose vaccinale che ridarà all’animale le difese che si sono via via attenuate (nelle aree dove è in vigore l’obbligo di vaccinazione, tale obbligo scatta, in via precauzionale, un mese prima della copertura indicata dal produttore del vaccino)».
Nelle zone soggette all’obbligo, la mancata vaccinazione o l’assenza dei richiami è soggetta a sanzioni pecuniarie che vanno da un minimo di euro 1.550,00 ad un massimo di euro 9.300,00 pagabile in via breve con euro 3.098,00 per ogni singolo animale non vaccinato.
Gazzettino.it – 8 aprile 2011