La restrizione progressiva degli habitat naturali a livello mondiale ha portato alcune specie animali a trovarsi in una nuova condizione di stretto contatto con l’uomo e con gli animali domestici. Tra queste, alcuni pipistrelli vivono in diverse colonie presenti in abitazioni, chiese e altre strutture create dell’uomo. Il Centro di Referenza Nazionale per la rabbia dell’IZSVe è coinvolto nella sorveglianza e nella mitigazione del rischio di trasmissione di Lyssavirus rabbia-correlati (LYSV). Per questo ha predisposto delle linee guida sul rischio di contagio per il personale a contatto frequente con i pipistrelli (chirotteri).
Poiché recentemente questi animali (detti anche chirotteri) sono stati implicati nell’emergenza di alcune malattie infettive nell’uomo, soprattutto in aree tropicali, è necessario investigare la circolazione di potenziali patogeni in Italia.
Nel 2014 il Ministero della Salute ha finanziato una ricerca dal titolo “An epizootiological survey of bats as reservoirs of emerging zoonotic viruses in Italy: implications for public health and biological conservation”, in cui l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna (IZSLER), l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e l’Università di Bari collaborano nella sorveglianza sanitaria dei pipistrelli.
In particolare, il Centro di Referenza Nazionale per la rabbia dell’IZSVe è coinvolto nella sorveglianza e nella mitigazione del rischio di trasmissione di Lyssavirus rabbia-correlati (LYSV), soprattutto a beneficio di coloro che possono entrare in contatto diretto con questi animali.
La trasmissione può avvenire tramite il morso di un animale infetto. Pertanto il rischio di malattia per l’uomo è limitato alla manipolazione diretta degli animali.
L’IZSVe ha realizzato delle linee guida, in forma di opuscolo, con informazioni sui rischi associati ai LYSV e sulle corrette procedure di prevenzione. Il documento è specificamente indirizzato al personale che, trovandosi a diretto contatto con i pipistrelli per ragioni professionali, è da considerarsi maggiormente a rischio di esposizione.
Le linee guida contengono anche informazioni dettagliate su come contribuire al sistema di sorveglianza nazionale. Infatti, come raccomandato da EUROBATS (Agreement on the Conservation of Populations of European Bats), una proficua collaborazione tra enti di sanità pubblica, enti parco, chirotterologi e centri di recupero della fauna selvatica è indispensabile per la raccolta dei dati utili a una migliore definizione della situazione epidemiologica sulla circolazione di virus rabbia-correlati nei pipistrelli.
Fonte IzsVe – 24 maggio 2016