E l’invasione va assolutamente fermata, perché a rischio ci sono le api di casa nostra. A fare la sua comparsa, infatti, è un pericoloso insetto straniero, la “vespa velutina” o calabrone asiatico. La sua pericolosita è dovuta al fatto che, come spiega il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia agraria (Crea), «oltre a cacciare direttamente le api all’ingresso dell’arnia, impedisce loro di uscire per raccogliere nettare e polline, indebolendo anche le colonie che rischiano di morire».
L’avvistamento a Bergantìno è stato segnalato alla rete scientifica StopVelutina coordinata dal Crea e comprendente Cnr, Università di Firenze, Università di Pisa e gli apicoltori di Apiliguria. È, infatti, nel Ponente ligure che la velutina è apparsa nel 2012, giunta dalla Francia dove è stata responsabile, secondo i dati forniti dagli istituti d’Oltralpe, della perdita di alveari pari al 50% con un avanzamento potenziale di 100 chilometri l’anno. A Bergantino, dove il calabrone ha nidificato e da dove, presumibilmente, inizieranno a volare le nuove regine a primavera, il 3 dicembre è stato eseguito un sopralluogo da un gruppo formato dalla coordinatrice di StopVelutina, Laura Bortolotti, dai ricercatori dell’Università di Firenze, da Franco Mulinelli dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, da una delegazione dell’Associazione degli apicoltori del Veneto, da un veterinario dell’Ulss 18 e da Benedetta Franciosi, dell’Ufficio ambiente del Comune di Bergantino. Nelle trappole disseminate nella zona, insieme ai calabroni europei, anche calabroni asiatici, in un rapporto di circa 1:10. L’invasione è cominciata.
Il Gazzettino di Rovigo – 7 dicembre 2016