Dovranno risarcire 203 milioni di euro allo Stato per le quote latte non versate. Gli amministratori delle Cooperative Savoia e della finanziaria Fgr, tra cui l’ ex europarlamentare della Lega Nord e portavoce dei Cobas Giovanni Robusti, sono stati condannati dalla Corte dei Conti del Piemonte, che ha accolto in toto la richiesta della Procura generale.
Il solo Robusti è stato condannato per un danno complessivo per più di 182 milioni di euro: dovrà versarne 4,2 da solo, mentre si dividerà le altre quote con gli altri imputati. Così, in attesa della Cassazione e pochi giorni dopo i sopralluoghi della Guardia di Finanza per una vicenda simile, la storia delle truffe delle quote latte delle Coop Savoia va verso la fine. Era cominciata nel 1998, quando i Cobas protestavano contro le multe comunitarie per la sovrapproduzione di latte. Il loro leader Robustie altri amministratori avevano organizzato, secondo l’ accusa, un sistema illecito che, tramite artifici contabili e di bilancio, permetteva ai 324 allevatori associati di non versare le sanzioni danneggiando l’ Agenzia per le erogazioni all’ agricoltura (Agea) e l’ Unione europea per quasi 203 milioni di euro. Tuttavia il sistema è stato scoperto e condannato prima dal Tribunale di Saluzzo, poi dalla Corte d’ appello di Torino, dove è stata riconosciuta l’ associazione a delinquere. Tuttavia in quel procedimento del 2010 gli avvocati della Regione Piemonte, su volontà della nuova giunta di Roberto Cota, si ritirarono rinunciando all’ eventuale risarcimento. Spiegava così l’ assessore all’ agricoltura Claudio Sacchetto, leghista di Saluzzo, dove le cooperative avevano sede: «Non ci mettiamo controi nostri agricoltori».A dicembre però i procuratori Piero Floreani e Ivano Malpesi sono tornati a chiedere i danni, interamente riconosciuti dalla Corte.
Repubblica Torino – 28 gennaio 2013