da L’Espresso. Tagliare la sanità non si può. Ma Sergio Chiamparino, presidente della Conferenza delle Regioni, ha parlato chiaro: i quattro miliardi in meno previsti dalla manovra del governo si tradurranno necessariamente in sforbiciate alla sanità, che si porta via più del 70 per cento del loro budget. E se la spending review imporrebbe razionalizzazioni e costi standard (la celebre siringa che in Veneto costa 4 centesimi e in Sicilia 60) contro gli sprechi, sembra aver ragione il presidente del Veneto Luca Zaia quando dice che Renzi non ha la forza di imporli. Perché, infatti, dopo averne a lungo parlato lascia nelle mani dei governatori la patata bollente, limitandosi a un taglio lineare che saranno loro a dover declinare. Il rischio è allora che, come è accaduto finora, si finisca con l’erodere i servizi invece che mettere ordine nella spesa, in particolare nelle regioni dove i costi sono già fuori controllo.
E la spesa per la prevenzione in Italia è la più bassa d’Europa. Insomma, se è vero che i prezzi pagati per le forniture (dalle protesi da impiantare alle lavanderie) sono diversissimi da Asl a Asl, è anche vero che molti direttori generali non sono riusciti, o non hanno voluto razionalizzarli nonostante anni di reprimende pubbliche e tagli…
Luca Carra e Cristina Da Rold, l’Espresso Leggi tutto il servizio
24 ottobre 2014