Uccisi i cavalli dell’imprenditore nel mirino della criminalità sarda. Ma non si esclude una ritorsione per uno sgarro fuori dalle corse
Scorre il sangue all’ippodromo di Sassari. Sette cavalli da corsa sono stati uccisi durante la notte nelle scuderie dell’impianto che si trova alle porte della città. Una mattanza per ora senza spiegazioni e senza precedenti. Nel mirino dei malviventi, che secondo gli inquirenti avrebbero agito tra la mezzanotte e l’una, Salvatore Pili, allevatore di 46 anni di Gavoi (Nuoro), proprietario di sei dei sette purosangue uccisi.
Il settimo cavallo è invece di Francesco Cottu, un commerciante di Ollolai (Nuoro). Il suo purosangue sarebbe stato ucciso per sbaglio, perchè si trovava in un box contiguo a quelli di Pili. In mattinata, poco dopo le 8, sono stati i dipendenti dell’ippodromo a fare la scoperta e ad avvisare i Carabinieri. Secondo i primi rilievi, tutti i cavalli sarebbero stati colpiti alla fronte con una pistola calibro 22. Un colpo solo per ogni cavallo, sparato da persone esperte che sapevano bene come muoversi. Nella zona delle scuderie non esiste un impianto di video sorveglianza e la vigilanza notturna si limita al controllo dall’esterno della struttura.
Secondo gli investigatori della compagnia di Sassari i malviventi sarebbero stati almeno due. Dopo aver rotto i lucchetti dei box con un martello, hanno costruito un cappio che hanno utilizzato per bloccare la testa dei purosangue. Poi, in rapida successione, hanno fatto fuoco per sette volte e subito dopo sono spariti. Nessuno ha sentito nè visto niente. Sul posto, insieme ai militari della compagnia di Sassari, sono intervenuti gli esperti della Sezione Investigazioni Scientifiche del comando provinciale. Nei prossimi giorni, su disposizione del sostituto procuratore Giovanni Porcheddu, saranno eseguiti gli esami autoptici dai veterinari dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari per recuperare i proiettili utilizzati per la mattanza. Dall’esame balistico si potrebbe risalire all’arma usata dai malviventi.
Dietro il gesto crudele si nasconderebbe la gelosia nei confronti di Salvatore Pili: la voglia di vendetta per le troppe vittorie accumulate dai suoi cavalli nelle corse al galoppo in Sardegna e nella Penisola. Ma non si esclude una ritorsione per uno sgarro avvenuto anche al di fuori dell’ambiente ippico. L’imprenditore di Gavoi, che in questi giorni si trova a Milano proprio per partecipare a un’asta di purosangue, possedeva in tutto dieci cavalli, tutti ospitati nell’ippodromo di Sassari. L’uomo è il titolare di una delle migliori scuderie dell’Isola. Tra i sette animali ammazzati c’è anche Depp, un cavallo che in carriera aveva accumulato premi per 100 mila euro. Unanime la condanna, dall’assessore regionale dell’Agricoltura al sindaco e al presidente della Provincia di Sassari, mentre il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, parla di «una gravissima mattanza». Intanto l’Unire (Unione nazionale incremento razze equine) ha annunciato che si costituirà parte civile una volta individuati i responsabili.
lastampa.it
12 novembre 2010
Mattanza di cavalli all’interno dell’Ippodromo “Pinna” di Sassari. Sottosegretario Martini: Atto di violenza inaudita
In merito alla notizia dell’uccisione brutale di sette cavalli nella scuderia dell’Ippodromo “Pinna” a Sassari, sulla quale è già in corso un’indagine da parte dei Carabinieri del comando locale, il Sottosegretario di Stato On. le Francesca Martini ha dichiarato:
“Auspico al più presto l’identificazione di coloro che hanno perpetrato questo atto di indicibile violenza abbattendo con una pistola da macellaio 7 cavalli presso le scuderie dell’ippodromo di Sassari. I Carabinieri dei Nas collaborano su mandato del Ministero della Salute alla delicatissima indagine che si ravvisa come un atto delinquenziale purtroppo legato a possibili avvertimenti nei confronti dei due proprietari. La gravità del gesto impone la massima attenzione da parte delle Forze dell’Ordine che si stanno occupando del caso. Desidero rimarcare che il maltrattamento e l’uccisione di animali sono reati perseguibili penalmente, la cui pena oggi è stata aumentata fino a diciotto mesi di reclusione.”.
Secondo quanto riportato dagli organi di informazione risulterebbe che nell’ippodromo non fosse attivo un servizio di vigilanza notturna. A tal proposito il Sottosegretario Martini aggiunge: “Se ciò fosse vero, sarebbe inconcepibile non solo in termini di vigilanza della struttura ma anche in termini di tutela della salute degli animali”.