Carne disossata “con osso”, noci che “potrebbero contenere tracce di noci” o, al contrario, “salsa all’aglio” che non contiene nemmeno l’ombra di aglio. Il Parlamento europeo ha votato nella sessione di luglio nuove regole per rendere le etichette alimentari un po’ meno “creative”, più affidabili e trasparenti.
Ma districarsi nella giungla delle diciture fantasiose o confuse è un’avventura che prima o poi capita a tutti. Alcuni di voi ce l’hanno raccontata…
Etichette facete…
“Una volta ho comprato una ‘salsa all’aglio’, e quando l’ho provata, non sapeva nemmeno un po’ di aglio”, ci racconta Marisuz sulla pagina Facebook del Parlamento. “Allora ho controllato l’etichetta e con mia grande sorpresa ho scoperto che la salsa aveva la stessa composizione della maionese, ma con degli additivi chimici di tipo ‘E’. Non c’era neanche l’ombra di estratto di aglio! Era tutto artificiale…Ovviamente mi sono sentito ingannato”.
A Sharon invece è capitato di comprare un pollo, per rendersi conto solo dopo che si trattava di “pollo riformato”. Ma di che tipo di riforma si trattasse, sull’etichetta non era dato sapere e Sharon se lo chiede ancora….
Alcuni di voi ci hanno mandato le foto delle vostre etichette preferite. Ecco la “carne disossata con l’osso” di Eduarda, mentre Mark ha comprato dello yogurt che sta pensando di conservare per i suoi nipotini, visto che la data di scadenza indica “24 dicembre 34″… A essere pessimisti, si potrebbe pensare anche 1934!
Questioni serie
Ma la questione delle diciture sugli alimenti non è solo faceta. Maruška denuncia le etichette che dicono “100% di qualcosa, e poi quando vai a leggere gli ingredienti, scopri che ce ne sono altri oltre al qualcosa”.
Varie persone sono d’accordo con Geraldine che “l’informazione più importante è il paese d’origine. Tutti i cittadini hanno il diritto di sapere da dove arriva esattamente il loro cibo e quali agricoltori (locali, preferibilmente) sosteniamo ogni volta che compriamo da mangiare!”
Un’altra preoccupazione sono ovviamente gli OGM. Wojtez si chiede se “i consumatori avranno il diritto di sapere se quello che mangiano contiene OGM”. In Europa, la risposta è sì…
Infatti, dopo mesi e mesi di duri negoziati con i governi europei, il Parlamento è riuscito a varare, nella plenaria di luglio, una serie di leggi sulle informazioni da dare ai consumatori sugli imballaggi dei prodotti alimentari, che include anche l’obbligo di menzionare gli OGM. Le nuove norme prevedono diciture più complete e soprattutto più leggibili su certe sostanze, quali i grassi, i sali e gli allergeni, ma anche sui sostituti alimentari come “i grassi vegetali”. Puoi leggere i dettagli cliccando al link in basso.
Insomma, se siamo tutti d’accordo con Mak che dice: “le etichette devono essere scritte chiaramente, in grande, e tutti gli ingredienti devono essere elencati, sia quelli naturali che quelli artificiali”, sta anche a noi fare la vostra parte: leggere le etichette attentamente!
Europa.eu – 14 luglio 2011