I responsabili dell’associazione animalista Lav hanno inviato una lettera al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e all’assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile, per denunciare la presenza, nella legge di Bilancio pugliese, di un emendamento “che viola la normativa comunitaria in merito alla protezione degli animali durante l’abbattimento per la macellazione”. L’associazione diffida la Regione ad emanare la norma “infilata” nella legge che allarga, in contrasto con la normativa comunitaria, la casistica degli animali che possono essere macellati in azienda, cioè fuori dai mattatoi autorizzati, e che sono destinati alla commercializzazione in ambito locale. Tale previsione, sostengono gli animalisti, esporrebbe la Puglia “a una bocciatura certa da parte del Consiglio dei Ministri a Roma”.
“La Legge di Bilancio, approvata dal Consiglio Regionale pugliese, – si legge – contiene una chiara violazione del Regolamento europeo 1099/2009 (norma di rango superiore e prescrittiva) relativo alla protezione degli animali durante l’abbattimento per la macellazione a causa dell’approvazione, per altro con soli sei voti di differenza e nonostante il parere contrario della Giunta, di un emendamento presentato dal consigliere Pentassuglia (Pd) che consente la macellazione aziendale di pecore, capre, maiali e bovini giovani, per la commercializzazione in ambito locale”.
“Il relativo Decreto Legislativo 131 del 2013, per il sanzionamento delle violazioni al Regolamento, ammette questo tipo di macellazione solo ed esclusivamente – sottolinea la Lav – per ‘piccoli quantitativi’ di carni di volatili, conigli e lepri (articolo 11) mentre per le altre specie – sempre con l’obbligo dello stordimento preventivo – permette la macellazione fuori dai mattatoi autorizzati solamente se per “consumo domestico privato”. La Lav diffida la Regione a emanare questo nuovo articolo che esporrebbe la Puglia a una certa bocciatura a Roma da parte del Consiglio dei Ministri.
Repubblica – 4 gennaio 2014