Prerogative sindacali, permessi e distacchi. Per negoziare su questi importanti diritti, i sindacati del Pubblico impiego e Aran (che rappresenta il governo) si vedranno il 10 gennaio. Questo insieme di prerogative va ora calibrato sulla nuova mappa della Pa, divisa in 4 comparti invece degli 11 tradizionali. E bisognerà decidere quando il sindacalista avrà diritto a un distacco stabile, quando a un semplice permesso.
Ma sullo sfondo, i sindacati e l’Aran vedono già la madre di tutte le trattative, sugli aumenti in busta paga che dovranno diventare operativi dopo l’accordo generale di novembre. Il 30 novembre il governo Renzi si è impegnato a garantire agli statali ritocchi non inferiori a 85 euro mensili medi. «L’accordo del 30 prevede procedure e tempi: dopo l’approvazione della legge di Bilancio, bisogna darne attuazione», dice Michele Gentile (Cgil). «Mi auguro che arrivi per metà mese una convocazione della ministra Madia», aggiunge Antonio Foccillo (Uil). I sindacati puntano anche a rivedere, il più possibile, la legge Brunetta sul Pubblico impiego, il decreto legislativo 150 del 2009. Obiettivo è riscrivere, ad esempio, l’articolo 24 che regola le «progressioni di carriera». Oggi la norma impone di coprire i posti disponibili con concorsi pubblici che riservano agli interni fino al 50% delle caselle vuote.
Repubblica – 7 gennaio 2017