Scuola, firmato il contratto. Meno soldi per il merito, più soldi in busta paga. Codice etico rinviato a luglio, ma la ministra Fedeli strappa ai sindacati l’ok per il licenziamento immediato dei prof molestatori. Firmano Cgil, Cisl e Uil . No di Gilda e Snals.
Dopo esercito e forze dell’ordine arriva l’accordo sui vigili del fuoco, mentre oggi al traguardo l’intesa sulla scuola. A quel punto saranno due milioni i dipendenti pubblici con il contratto rinnovato, mentre per mercoledì prossimo è in calendario un nuovo confronto su regioni ed enti locali (501mila dipendenti). Ancora da sciogliere i nodi sul finanziamento per la sanità (520mila non dirigenti), ed è alle battute iniziali il lavoro sui 156mila dirigenti. Sul contratto di ministeri e agenzie fiscali, intanto, ieri è arrivato anche il via libera della Corte dei conti.
L’accordo sui Vigili del Fuoco prevede un aumento medio di base da 84 euro lordi al mese, ma il conto si completa con gli 87 milioni destinati al riordino delle carriere e la quota del «fondo per la specificità» destinata al Corpo. In tutto, secondo i calcoli del Viminale, l’aumento medio sarà da 257 euro lordi per i non dirigenti, in una forchetta che va da 167 a 407 euro a seconda dell’inquadramento.
Il mosaico poggia su tre provvedimenti.
Un decreto della presidenza della Repubblica deve recepire l’intesa (come forze armate e di sicurezza, anche i vigili del fuoco fanno parte del «personale non contrattualizzato»); due provvedimenti di Palazzo Chigi dovranno invece assegnare gli 87 milioni per il riordino delle carriere e i 10 milioni per i servizi operativi. Il procedimento è complesso ma «gli aumenti dovrebbero diventare operativi già nelle buste paga di marzo», spiega il sottosegretario alla Funzione pubblica Angelo Rughetti che ha la delega sul personale in regime di diritto pubblico.
L’accordo per la scuola è stato sottoscritto questa mattina dopo una lunghissima notte di trattative. Ma ha lasciato sul campo più di qualche scoria: alla fine hanno siglato l’accordo soltanto Flc Cgil, Cisl e Uil. Non hanno firmato Gilda degli insegnanti e Snals. Una spaccatura del fronte sindacale che, almeno di recente, non si ricorda per una tornata contrattuale. Il rinnovo del contratto si materializza dopo nove anni (12 per la parte normativa) e riguarda un milione di addetti ai lavori (docenti e Ata: amministrativi, tecnici e ausiliari). Per i docenti della scuola, “gli aumenti salariali – spiegano i sindacati – sono in linea con quanto stabilito dalle confederazioni con l’accordo del 30 novembre 2016; da un minimo di 80,40 euro a un massimo di 110,70 euro”. E resta, per le fasce retributive più basse, il bonus fiscale di 80 euro.
“Nessun aumento – puntualizzano i rappresentanti dei lavoratori – di carichi e orari di lavoro, nessun arretramento per quanto riguarda le tutele e i diritti nella parte normativa, nella quale al contrario si introducono nuove opportunità di accedere a permessi retribuiti per motivi personali e familiari o previsti da particolari disposizioni di legge”.
Il bonus per il merito, che ha creato tantissime divisioni all’interno delle scuole in passato, non verrà più distribuito dai dirigenti scolastici ma confluirà in parte (il 60 per cento) nelle tasche degli insegnanti attraverso gli aumenti di stipendio e la restante parte (il 40 per cento) verrà contrattata a livello di istituzione scolastica.
La questione delle sanzioni disciplinari, che ha tenuto in sospeso la conclusione dell’accordo, viene rinviata ad una successiva tornata contrattuale.
Mentre la mansione di tutor dell’alternanza scuola-lavoro sarà obbligatoria ma “incentivata” e cioè retribuita a parte.
Verranno mantenuti all’interno del borsellino elettronico i 500 euro per la formazione degli insegnanti per l’acquisti di computer, tablet e corsi di formazione.
Accolta la richiesta da parte degli insegnanti che non riceveranno più e-mail e messaggi anche di notte per riunioni o comunicazioni: il nuovo contratto prevede “il diritto alla disconnessione, a tutela della dignità del lavoro, messo al riparo dall’invasività delle comunicazioni affidate alle nuove tecnologie”, spiegano i sindacati.
Sempre per i docenti della scuola, le riunioni pomeridiane (consigli di classe, collegi dei docenti, ricevimenti dei genitori) passano da 40 ore più 40 ore a 80 complessive.
La formazione in servizio diventa obbligatoria, ma sarà il Collegio e la contrattazione scolastica a stabilire il monte ore complessivo annuale.
“Il contratto – commentano Flc Cgil, Cisl e Uil – segna una svolta significativa sul terreno delle relazioni sindacali, riportando alla contrattazione materie importanti come la formazione e le risorse destinate alla valorizzazione professionale. Rafforzati tutti i livelli di contrattazione, a partire dai luoghi di lavoro, valorizzando in tal modo il ruolo delle Rsu (la Rappresentanza sindacale unitaria del singolo istituto) nell’imminenza del loro rinnovo”.
Il contratto appena sottoscritto, che vale per il triennio 2016/2018, scadrà il prossimo mese di dicembre. E già si pensa a quello successivo. “Siamo andati oltre, riuscendo a garantire aumenti superiori a quelli previsti, con l’obiettivo di dare – commenta soddisfatta la ministra Valeria Fedeli – il giusto e necessario riconoscimento professionale ed economico alle nostre lavoratrici e ai nostri lavoratori”.
Ecco, nello specifico gli aumenti che dovrebbero scattare a marzo o aprile: 96 euro in media al mese per i docenti delle scuole e 105 euro al mese per i colleghi dell’Afam. “Per gli ATA delle scuole – calcolano al Miur – l’incremento medio è di 84,5 euro (si va da un minimo di 80 a 89 euro), per l’università di 82 euro, per ricercatori e tecnologi di 125 euro, per l’area amministrativa della ricerca di 92 euro, per l’ASI di 118 euro. Salvaguardato, per le fasce retributive più basse, il bonus di 80 euro”.
Ma non solo aumenti. Sono previste “Misure disciplinari – annunciano da viale Trastevere – per chi usa in modo improprio, ovvero con fini non coerenti con l’obiettivo dell’istruzione, della formazione e dell’orientamento, i canali di comunicazione informatici o i social per relazionarsi con gli studenti”. Entro luglio è previsto il rinnovo del codice etico.
E per i docenti che violassero la fiducia accordata dalle famiglie, “mettendo in atto comportamenti o molestie di carattere sessuale nei confronti dei loro alunni” è previsto il licenziamento.
Per le università, “si prevedono misure innovative per il personale che lavora nelle Aziende ospedaliere nonché per i collaboratori ed esperti linguistici, risolvendo alcune questioni rimaste aperte da tempo e mai risolte.
Per gli Enti di ricerca si confermano le forti specificità per il ruolo e per l’importanza che rivestono i ricercatori e tecnologi per la crescita e l’evoluzione del sistema Paese.
E per il personale Afam si prevede che il ruolo di professore di seconda fascia divenga ad esaurimento, puntando a un modello che vede il passaggio verso la prima fascia e fatte salve le graduatorie esistenti”, concludono dal ministero.
9 febbraio 2018