Assenze sotto i ‘raggi x’: a fare il punto è l’Aran, l’Agenzia che rappresenta il governo quando si tratta di pubblico impiego. Si parte dalla domande degli statali per sciogliere i dubbi su ciò che è lecito e quel che invece non lo è. Ecco allora che spacchettare le ferie e la malattia in ore, nonostante la questione sia stata dibattuta, è vietato. E ancora, l’amministrazione può richiamare a lavoro il dipendente in vacanza se c’è una forte necessità di personale, mentre non è proibito passare direttamente dalla villeggiatura alla malattia. L’Aran (in base a normativa, contratti e giurisprudenza) scioglie i nodi, offrendo così uno strumento agile di consultazione per tutte le amministrazioni. Si tratta, spiega il presidente dell’Agenzia Sergio Gasparrini di «indicazioni operative» in materia, che ricalcano «istruzioni riportate nelle nostre raccolte sistematiche ai quesiti e che si rifanno a orientamenti consolidati negli anni».
Nessun cambiamento interpretativo dunque ma punti fermi su una materia, quella delle assenze, sotto i riflettori vista la stretta impressa dal governo con il decreto legge anti-furbetti. Peraltro solo un anticipo di quel che verrà con il Testo Unico sul pubblico impiego atteso entro l’anno. Il progetto dell’esecutivo è iquello di creare un polo unico della medicina fiscale per contrastare il fenomeno dei finti malati.
Le linee guida dell’Agenzia, che guardano a tutti i settori della P.A, dagli insegnanti ai ministeriali, assumono un interesse particolare anche per la coincidenza della loro pubblicazione e l’arrivo dell’estate. Per chi magari vorrebbe smezzare la giornata, partendo ad esempio la sera, l’Aran avverte: «la fruizione delle ferie non può avvenire ad ore». E lo stesso vale per la malattia, «non è frazionabile», anche se nei mesi scorsi se ne era parlato per permettere di far ricadere i permessi ad ore per le visite specialistiche sotto la voce ‘malattià. Per adesso quindi funziona così ma non è escluso che il discorso sarà ripreso.
Non solo, il dipendente può essere richiamato a lavoro dal mare o dalla montagna, ma in questo caso scatta il risarcimento: «per oggettive e prevalenti necessità organizzative l’amministrazione può far rientrare in servizio il dipendente in ferie» ma «il lavoratore ha diritto al rimborso delle spese documentate di viaggio», scandisce l’Agenzia. Invece «occorre segnalare che non si rinvengono disposizioni, legislative o contrattuali, ostative alla fruizione delle ferie successivamente ad un’assenza per malattia e, quindi, senza la ripresa del servizio». Il via libera sulle ferie è tuttavia rimesso al capo. Ed è anche lecito sospendere le ferie per malattia, ma solo dietro adeguata e debita documentazione o ricovero.
Replicando a un quesito posto dal personale della Sanità, l’Aran chiarisce che non si può utilizzare la malattia per attività sindacale, che «appare incompatibile con il riposo psico-fisico necessario ad una rapida ripresa della prestazione lavorativa». Si deve dunque ricorrere ai permessi ad hoc. Quanto alla legge 104, l’Agenzia precisa che, a meno di specifiche situazioni, non si possono convertire le ferie già fruite in tre giorni di permessi per assistenza a portatori di handicap. E a differenza della malattia, i permessi ex 104 non possono neppure essere presi nel mezzo della ferie.
Il Messaggero – 27 giugno 2016