di Paolo Padoin, Firenze Post. Parlando a Classe democratica, la scuola di formazione politica del Pd. il Ministro Marianna Madia ha fatto il punto sulla riforma della pubblica amministrazione, per la quale in questo periodo non si constatano passi in avanti. Ovviamente diverso il pensiero della ministra, che ha esaltato il disegno governativo come una novità epocale.
Quella della Pa «è la riforma delle riforme, attraverso cui diamo velocità e certezza alle altre riforme, è una grandissima riforma per i cittadini, per le imprese e per tutto il Paese. Basta incertezze di regole e di tempi – ha sottolineato Madia – i primi undici decreti attuativi della legge 124 sono stati già approvati e un’altra decina sarà discussa e approvata in Consiglio dei ministri nei prossimi mesi». Ha poi evidenziato quello che, a suo avviso, è un altro punto fondamentale, ossia l’implementazione, nel senso che questa riforma non si esaurisce con i decreti attuativi, perché funziona diventando un cambiamento per il Paese, se si cala nella vita dei cittadini. E questo, osserviamo noi, è un punto ancora tutto da dimostrare.
MOBILITÀ – Ha insistito molto sull’operazione mobilità, quella che il Governo ha definito la più ampia attuata nella storia dell’Italia repubblicana. Su 3.205 posti liberi, rintracciati in tutta la P.A, oltre la metà (1.733) è al Nord, con la Lombardia che fa il pieno (1.361). La mappa della mobilità che emerge dalle tabelle pubblicate dal ministero vede quindi una concentrazione delle caselle vuote nell’Italia settentrionale. Sta infatti per scattare la fase cruciale dell’operazione per il trasferimento degli esuberi delle Province, con i soprannumerari (1.644) chiamati a suggellare con un clic, il posto che preferiscono tra i 3.205 messi in palio. Per fine mese sarà infatti attivata la funzione che consente la scelta sul portale mobilita.gov.it. Ci sarà un mese di tempo per esprimersi e i trasferimenti diventeranno operativi a inizio giugno.
LICENZIAMENTO – Un’altra innovazione di cui la Madia ha affermato di essere molto fiera è quella della semplificazione dei processi di licenziamento dei dipendenti. «Il punto fermo per cui ‘chi sbaglia paga lo dobbiamo tenere facendo regole efficaci e che funzionano. Dopo l’allontanamento in 48 ore per chi viene visto, con una prova schiacciante, a truffare la Pa, continueremo il lavoro sui procedimenti disciplinari in un prossimo decreto: li semplifichiamo un po’, oggi sono complicati»
SINDACATI – Infine una mano tesa ai sindacati, con i quali da sempre permane un clima di conflittualità. Il governo e’ pronto ad aprire la trattativa per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici. «Ho sempre detto che l’andamento della crescita avrebbe aumentato le risorse a disposizione della contrattazione – ha dichiarato Madia – Noi ora siamo pronti a riaprire la stagione contrattuale. Nella legge di stabilita’ abbiamo stanziato una prima somma che ci consente di riaprire la contrattazione. In questo momento non e’ riaperta perche’ i sindacati si devono mettere d’accordo sulla riduzione dei comparti. Il governo – ha aggiunto – e’ pronto, la sua parte l’ha fatta». L’auspicio di Madia e’ che la contrattazione sia sempre piu’ orientata a valorizzare la maggioranza dei dipendenti pubblici che fanno bene ogni giorno, con competenza e dedizione, e anche con dinamiche salariali contratte a causa della crisi. In realtà non sembrerebbe risolto il nodo fondamentale perché i sindacati, dopo 6 anni di blocco, chiedono un recupero salariale molto più elevato rispetto a quello ridicolo (5 euro al mese) stanziato nella legge di stabilità.
12 marzo 2016