Non c’è unanimità nel Regno Unito sui controlli doganali da applicare alle importazioni dall’Europa: pare infatti che (lo riferisce il Financial Time) mentre alcuni funzionari governativi vedono di buon occhio la possibilità di rimandarne ulteriormente l’imposizione (dovrebbe entrare in vigore il 1°luglio) per altri un ennesimo ritardo potrebbe causare problemi sanitari. Un parere, quest’ultimo, condiviso anche dalla BVA (la British Veterinary Assotiation), che teme per la biosicurezza del Paese, minacciata dall’incursione di malattie devastanti come la peste suina africana. James Russell – vicepresidente senior della BVA – ha infatti dichiarato: “Se questa estensione sarà consentita, sarà il quarto ritardo e aprirà ulteriormente la porta alla potenziale incursione della peste suina africana, che si sta diffondendo rapidamente e ha già avuto un impatto catastrofico sulla salute degli animali e sull’agricoltura industria in alcune parti dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa. I veterinari ufficiali che lavorano al confine agiscono come la prima linea di difesa del paese per la biosicurezza e riteniamo che sarebbe profondamente sbagliato ignorare ulteriormente la necessità di questi controlli vitali”. In questo modo – spiega ancora – e non si fa altor che “indebolire questo livello di protezione sia per gli animali che per la Salute pubblica”.
Controlli doganali post Brexit
Lo scorso settembre il Parlamento britannico con la dichiarazione “Border Controls Statement made on 14 September 2021” ha modificato il calendario per l’introduzione delle nuove modalità di controllo delle merci di origine UE esportate verso la Gran Bretagna. Tra le altre cose ha posticipato al 1° luglio l’obbligo di certificazione sanitaria (il termine precedente sarebbe stato il 1° ottobre 2021).
Adesso- stando ai rumors proposti dal FT – si potrebbe ventilare un quarto ritardo sul calendario stabilito a settembre 2021.
Fonte: Vet33.it