L’EMERGENZA malori causati dal caldo estremo. Gli incidenti per attività sportive magari provate, per gioco, senza esperienza, in vacanza. Anche la solitudine. Senza contare le emergenze non legate alla stagione. E, a fronte di tutto ciò, la carenza di personale. «Nei Pronto soccorso manca oggi almeno il 50% dei medici necessari per la mole di lavoro che c’è», afferma Fabio De Iaco, presidente Simeu, Società Italiana della medicina di emergenza-urgenza. Sono tanti i motivi che rischiano di mandare in tilt i Pronto soccorso nel periodo di Ferragosto.
L’ALLERTA L’allarme arriva proprio dai medici. Alessandro Riccardi, responsabile Formazione Simeu e direttore del Dipartimento di emergenza-urgenza dell’ospedale di Imperia, non ha dubbi: «Il 15 agosto è un giorno atipico e imprevedibile per un pronto soccorso: può essere un inferno».
LE CAUSE I perché sono facili da intuire. «Ad agosto un pronto soccorso di una località turistica arriva a raddoppiare gli accessi, ci sono i vacanzieri da fuori e quelli locali. Si lavora senza sosta», spiega. «Aumentano le persone con traumi, legati al mare ad esempio, dalla costola rotta per essere stati sbattuti da un’onda alle punture di tracine o meduse. Poi ci sono gli anziani, soprattutto chi ha problemi cardiologici. A ciò si aggiunge la vita notturna, accessi per incidenti o per abuso di alcol». Fattori che aumentano la probabilità dei grandi numeri. E se è vero che Ferragosto può anche essere «relativamente calmo», rimane alto il rischio di un boom di pazienti che potrebbe mandare in difficoltà – o crisi – le strutture. A confermare la minaccia «inferno» sarebbero anche i casi, registrati, nei primi giorni del mese.
I NUMERI L’emergenza caldo, due giorni fa ha fatto segnare un record di ingressi – non il primo della stagione – al Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli a Napoli, con ben 240 persone. Numeri eccezionali ma in linea con quelli già “extra” di luglio, quando il Pronto soccorso, a causa delle ondate di calore, ha accolto un paziente ogni sei minuti. E il fenomeno interessa più città, dal Nord al Sud del Paese. Ad Aosta, «il Pronto soccorso è sorvegliato speciale, ci aspettiamo anche punte superiori ai 180 accessi nei giorni di Ferragosto», dichiara il direttore sanitario dell’Usl, Guido Giardini. «Monitoriamo con attenzione la situazione, al momento il picco è stato raggiunto il 31 luglio con 168 accessi. Normalmente, la media è 110/120 accessi giornalieri». Simeu, a fine luglio, ha segnalato l’ingresso di circa 6600 italiani al giorno in Pronto soccorso soltanto per effetti diretti o indiretti dell’innalzamento delle temperature, stimando che «circa 2mila persone ricorrano quotidianamente al Pronto soccorso per un colpo di calore e circa 4.600 per un effetto indiretto del caldo su altre patologie». Le diagnosi classificate come colpo di calore sono il 4% del totale degli accessi di pronto soccorso. Non solo. «Emerge un maggior effetto indiretto delle alte temperature sullo stato di salute dei cittadini: le patologie peggiorate o acutizzate per causa del caldo estremo sono ì’8% del totale degli accessi»
LE CARENZE Ad aggravare la situazione è, appunto, la carenza di personale. «Ferragosto sarà da incubo se arriverà un’altra ondata di caldo come pare sarà», dice De Iaco. A soffrire di più sono gli anziani. «Ad agosto nelle grandi città tanti rimangono soli», sottolinea. «La notte chiamano il 118 se stanno male, a volte cadono e arrivano qui. Come facciamo a rimandarli indietro se non hanno nessuno che può prenderli in carico e aiutarli?». La solitudine fa il resto, con i dati degli accessi che salgono anche per vincere ansia, stress e timori per il futuro.
Il Messaggero