La casa. Gli investimenti. Le spese quotidiane e quelle già presenti nei cervelloni del Fisco. Sono giorni decisivi per il nuovo redditometro.
La tanto attesa pubblicazione della circolare dell’agenzia delle Entrate rappresenta, di fatto, il momento di partenza per l’avvio dei controlli sui 35mila contribuenti selezionati. Ma a partire da quale periodo d’imposta si applicherà lo strumento 2.0? Quali sono le principali differenze con il vecchio metodo di accertamento e sarà possibile un’applicazione retroattiva?
Il sito del Sole 24 Ore propone un quiz in 12 domande per testare il livello di preparazione e calibrare le difese in vista dell’avvio dei controlli. Così potreste scoprire se siete molto esperti, se siete già preparati o se avete bisogno di approfondire meglio le caratteristiche dell’ultima versione che sta per utilizzare l’agenzia delle Entrate.
Che fare, dunque? Innanzitutto è il caso di sottolineare la duttilità e la flessibilità del sistema di secondo pilastro: non è trascurabile il fatto che in caso di necessità si possa interrompere la contribuzione senza incappare in alcuna sanzione (essendo ovviametne volontaria l’adesione alla previdenza complementare). Inoltre la possibilità di ottenere anticipazione rappresenta un’opportunità particolarmente vantaggiosa per i lavoratori: la fiscalità è inferiore rispetto all’aliquota marginale prevista dal reddito da lavoro (15% per spese mediche, 23% per casa o altro), non è previsto alcun obbligo di restituzione né alcun taso di interesse è applicato; ma in caso di ricostituzione della propria posizione di secondo pilastro, il denaro che “ritorna” al fondo è deducibile fiscalmente entro la soglia dei 5164,57 euro annui. Una convenienza rilevante rispetto al confermimento del proprio Tfr in azienda o allo Stato (per aziende con almeno 50 dipendenti) a ciò che l’industria del credito chiede come interessi a finanziamenti o prestiti personali.
Il Sole 24 Ore – 12 giugno 2013