Si è svolto ieri presso l’auditorium del Ministero della salute il Convegno “Promuovere la Prevenzione per la Salute dei Cittadini. Il ruolo dei Dipartimenti” promosso dall’Istituto Superiore di Studi Sanitari “Giuseppe Cannarella” per proporre, in un momento di aperta crisi del Sistema sanitario Nazionale, una dibattito sulla prevenzione e la principale struttura tecnico funzionale dell’Azienda Sanitaria Locale ad essa deputata: il Dipartimento di Prevenzione che garantisce le funzioni di prevenzione collettiva e sanità pubblica fra cui la profilassi delle malattie infettive e parassitarie la tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali, la tutela igienico-sanitaria degli alimenti, la salute e il benessere animale.
Al convegno hanno partecipato esperti di Sanità Pubblica e operatori impegnati nell’applicazione pratica dei principi presentati. In apertura l’intervento di Mariapia Garavaglia Presidente Istituto Superiore di Studi Sanitari “G. Cannarella” ed ex Ministro della Salute, Emilia Grazia De Biasi Presidente della Commissione Igiene e Sanità Senato e Giovanni Monchiero componente della Commissione Affari Sociali della Camera
Hanno animato il dibattito, moderato da Augusto Panà Vice Presidente e Presidente del Comitato Scientifico Istituto Superiore di Studi Sanitari “G. Cannarella”, Walter Ricciardi Presidente Istituto Superiore di Sanità, Enrico De Rosa Segretario Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, Aldo Grasselli Segretario Nazionale Sindacato Italiano Veterinari Medicina Pubblica, Armando Muzzi docente universitario in Igiene, Medicina preventiva e Sanità pubblica e Gianfranco Carnevali Curatore e co-autore del volume “I Dipartimenti di Prevenzione. Organizzazione, funzionamento, competenze, criticità e prospettive di evoluzione”.
Tutti gli intervenuti hanno sottolineato come la prevenzione sia una risorsa strategica del sistema sanitario collegata alla stessa sostenibilità del sistema, e sostenuto il ruolo di guida e coordinamento del Dipartimento di prevenzione di tutte le attività che compongono la prevenzione stessa, secondo un approccio multidisciplinare.
La Sanità Pubblica italiana, proprio attraverso l’interdisciplinarietà che caratterizza il Dipartimento di Prevenzione, è stata la prima e resta una delle poche ad applicare il concetto di “One health”, ovvero di “Salute unica” che, riconoscendo che la salute delle persone, degli animali e degli ecosistemi è interconnessa, propone un approccio collaborativo, multidisciplinare, intersettoriale e coordinato per contribuire a risolvere i problemi globali emergenti nel campo della salute pubblica.
Il ruolo della prevenzione viene però spesso sottovalutato: non ha domanda individuale e non ha domanda collettiva se non al manifestarsi di problemi; comporta costi immediati ma risultati che si vedono nel medio lungo periodo e comunque, evitando l’insorgere di eventi, non è immediatamente misurabile divenendo quindi “invisibile” agli occhi poco attenti della politica che dovrebbe occuparsi dell’allocazione delle risorse.
Da qui le principali criticità: le risorse economiche sono sempre inferiori, anche a causa delle condizioni economiche, ma diminuiscono anche le risorse umane: “I Medici e i Veterinari dei dipartimenti di prevenzione delle Asl sono invecchiati senza però che vi sia stato ricambio nei luoghi di lavoro e, fermati prima dalla riforma Fornero, stanno ora per andare in pensione in blocco: in 5 anni verrà a mancare il 30% degli organici – ha sostenuto Aldo Grasselli nella sua relazione. In 6 anni sono andati in pensione, non reintegrati, 417 medici veterinari. Nei prossimi 10 anni saranno messi in quiescenza 3500 veterinari”.
Questi dati sono stati messi in relazione dal Segretario Nazionale del SIVeMP con il numero crescente di controlli annui svolti dai Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione, con l’aumento delle popolazioni animali sinantrope presenti in ambienti urbani e il contestuale aumento di animali randagi da gestire, con le esigenze di tutela del benessere animale, con le malattie animali presenti nei paesi confinati con l’Ue e che quindi potrebbero facilmente raggiungere il nostro paese in caso di calo delle attività di prevenzione con conseguenze dal punto di vista non solo sanitario ma anche economico….
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12 aprile 2017