Pugno duro contro i falsi Medici, Ingegneri, Avvocati. Contro chi, insomma, esercita abusivamente una professione.
A chiederlo è il Pdl, con quattro proposte di legge. Le pene oggi previste dal codice penale, spiegano i firmatari delle iniziative legislative, sono “irrisorie”: un massimo di 6 mesi di carcere, che tra l’altro si possono evitare pagando un’ammenda di soli 516 euro. I danni causati dai ‘falsari della professione, sostengono i parlamentari del Pdl, possono essere ingenti, così come gravi le conseguenze per chi si è fidato di loro. Servono, quindi, sanzioni ben più severe: fino a 5 anni di carcere e una multa salatissima, che può arrivare fino a 50mila euro, propongono deputati e senatori del Pdl. “Il fenomeno dell’abusivismo professionale -spiega il senatore Franco Cardiello, primo firmatario di una delle proposte di legge- ha assunto dimensioni preoccupanti, in particolare per quello che riguarda l’esercizio delle professioni mediche ed odontoiatriche, poiché incide direttamente sulla salute dei cittadini.
Capita frequentemente -insiste il parlamentare del ceentrodestra- che odontotecnici si improvvisino dentisti; ottici che fanno gli oculisti; venditori di protesi acustiche che fanno gli otoiatri; massaggiatori che fanno gli ortopedici; erboristi che fanno diagnosi e prescrivono terapie. Costoro possiedono studi dove visitano, reclamizzano astutamente la loro attività, si fanno pagare parcelle di poco inferiori a quelle professionali, acquistano gli strumenti più sofisticati e somministrano addirittura farmaci”. Stesso ragionamento, ma diversi i termini sanzionatori, nella proposta di legge di Giuseppe Marinello, deputato del Pdl. Chiunque esercita abusivamente una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito, secondo la proposta Marinello, con la reclusione fino a due anni e con la multa da 10mila a 51mila euro. Inoltre, chiunque, “nell’esercizio abusivo di una professione o di un’arte sanitaria”, causi la morte di una persona è punito con la reclusione da dieci a diciotto anni. Quando l’esercizio abusivo procura lesioni personali, si applica la pena della reclusione da tre a dodici anni. E il professionista che collabora con chi esercita abusivamente una professione è punito con la reclusione fino a due anni, una multa che può arrivare a 51mila euro e l’interdizione perpetua dall’esercizio della professione. Il reato, propone Marinello, è aggravato se il consenso della persona offesa è ottenuto “con artifici e raggiri o con l’induzione all’errore”. La condanna comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca del materiale destinato all’esercizio abusivo.
mondoprofessionisti.eu
17 gennaio 2011