La trattativa sulla produttività è congelata, dopo la rottura con la Cgil avvenuta nella notte fra giovedì e venerdì. «Fino a lunedì non ci sarà alcun incontro formale», dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, che pure è tra quelli che più spingono per chiudere la partita anche senza la firma del segretario della Cgil, Susanna Camusso.
Ma l’idea di un accordo separato crea non pochi problemi nel fronte imprenditoriale. «Rimango convinto che alla fine un accordo si possa trovare», dice il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, aggiungendo: «Anche la signora Camusso, che ieri sera non era così pronta a firmare, poi all’uscita della riunione, comunque ha detto che ci si sta lavorando ed è vero».
In effetti i tecnici delle associazioni imprenditoriali hanno predisposto un testo accogliendo anche alcune richieste dei sindacati, ma il problema posto da Camusso non è risolvibile da un eventuale accordo sulla produttività perché è politico, trattandosi del rientro della Fiom al tavolo della trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Un rientro preteso dalla Cgil e rifiutato dalla Federmeccanica e dai sindacati di categoria di Cisl e Uil che accusano la Fiom di essersi autoesclusa non volendo riconoscere la legittimità dell’ultimo contratto, firmato da tutti ma non dalla Fiom. Non a caso Camusso continua a dire che «siamo molto lontani da un accordo». L’Abi (banche) ritiene «non utile» un accordo separato. Sulla stessa linea la Uil con Paolo Pirani. Perplessa anche la Confcommercio, con il presidente Carlo Sangalli che annuncia la ripresa del tavolo lunedì.
Corriere della Sera – 10 novembre 2012