Un’accelerazione per la designazione del nuovo presidente dell’Inps e per il prestito bancario “ponte” in versione allargata, per consentire ai dipendenti pubblici in uscita, non solo con quota 100 ma con qualsiasi tipo di pensionamento, di incassare subito il Tfs/Tfr sopportando il costo minimo dei relativi interessi a tasso amministrato.
A imprimere l’ultima svolta nel percorso di definizione del decreto su Reddito di cittadinanza e pensioni sono state le ultime riunioni politiche e tecniche di ieri, che hanno preceduto il primo passaggio del testo in pre-consiglio dei ministri. Il Dl sarà varato domani, come ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. E, se non ci saranno ripensamenti nelle prossime ore, nella stessa seduta il Consiglio dei ministri potrebbe già designare il nuovo presidente dell’Inps, che diventerebbe operativo solo una volta giunto a naturale decadenza il mandato di Tito Boeri, previsto in febbraio.
Nessun intervento straordinario, dunque. Il percorso seguito sarebbe quello a legislazione vigente che si completerebbe, dopo i previsti passaggi parlamentari nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato, con la composizione del nuovo Cda. Nell’ultima bozza del decreto circolata ieri si fa riferimento a un intervallo di 60 giorni, dopo la pubblicazione in Gazzetta, per la nomina dei nuovi vertici: Cda con 5 componenti compreso il presidente e emolumenti da definire con un atto ministeriale (di Lavoro ed Economia) rimodulando le spese di funzionamento degli Istituti. La procedura di nomina andrebbe avanti in parallelo anche per l’Inail, nonostante la scadenza del mandato di Massimo De Felice è nel 2020. Con una possibile spartizione delle presidenze: una in quota in quota M5S e l’altra in quota Lega.
Nel toto-nomine per la presidenza dell’Inps sembrano leggermente in calo le quotazioni di Pasquale Tridico, il consigliere economico del vicepremier e ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, mentre restano abbastanza gettonate quelle di Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, e di Mauro Nori, già direttore generale dell’Inps e attualmente consigliere giuridico del ministro Giovanni Tria. Non è da escludere che il governo decida di procedere con una nomina-ponte immediata per Inps, da verificare al momento dell’insediamento del Cda, vista la fase delicatissima in cui matura il passaggio di testimone, in coincidenza con le prime fasi di implementazione delle nuove misure pensionistiche e assistenziali.
Dietro l’accelerazione sulla designazione di un nuovo presidente Inps ci sarebbe la volontà politica di chiudere il prima possibile la gestione Boeri, non affatto gradita al Carroccio, dopo il repentino stop all’ipotesi di commissariamento arrivato direttamente da Di Maio.Per Inps è pure confermata una dote di 50 milioni per le assunzioni di nuovo personale.
Il Governo sarebbe orientato a stringere i tempi anche sulla convenzione che dovrà essere stipulata tra il ministero dell’Economia, quello del Lavoro e l’Abi per confezionare il meccanismo finalizzato a dare la possibilità ai dipendenti pubblici di chiedere un anticipo bancario (prestito ponte) per ottenere già al momento del pensionamento la liquidazione, seppure pagando i relativi interessi. L’alternativa è nota: non meno di due anni per incassare il Tfs, previsto addirittura in tre rate se superiore ai 100mila euro lordi annui. Una situazione che si trascina dal 2010, ovvero da una dei primi provvedimenti di taglio lineare che hanno preceduto le successive spending review. Un differimento che i sindacati hanno da tempo impugnato davanti alla Consulta contestando l’evidente disparità di trattamento rispetto ai lavoratori privati. Proprio per evitare ulteriori disparità il finanziamento su convenzione Abi varrebbe per tutti i futuri pensionamenti nella Pa, non solo per “quota 100”.
L’ultima versione del testo circolato ieri conferma, infine, l’inclusione nella proroga di “Opzione donna” delle lavoratrici dipendenti nate nel 1960 (1959 per le autonome) che abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni al 31 dicembre 2018.
IL SOLE 24 ORE
Davide Colombo
Marco Rogari
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