I maggiori vantaggi per chi ha iniziato a lavorare tra 22 e 26 anni, a patto di accettare una rendita considerevolmente più bassa
Si potrà staccare prima, in alcuni casi anche cinque anni e mezzo in anticipo. La pensione, però, subirà un drastico taglio, sino a un quarto dell’assegno. Le simulazioni realizzate in esclusiva per L’Economia da Progetica, società di consulenza in pianificazione finanziaria e previdenziale, mostrano i possibili effetti dell’introduzione della «quota 100», cioè la somma dell’età anagrafica (62 anni) e dell’anzianità contributiva (38) come requisito per accedere al pensionamento. La misura è prevista nel Contratto ed è stata richiamata nella Nota di aggiornamento al Def (Documento di economia e finanza), varato nei giorni scorsi dal governo. La scommessa dell’esecutivo è che l’ingresso dei giovani al posto dei pre pensionati compensi almeno in parte i costi immediati, che sono molto pesanti. Dopo i rilievi del presidente dell’Inps Tito Boeri — che ha parlato di 100 miliardi di debito in più sulle spalle degli italiani di domani — si parla comunque di un rimando della partenza delle nuove misure ad aprile, giusto un mese prima delle elezioni europee.