Contributi previdenziali soggettivi sui redditi professionali sempre più alti per i lavoratori autonomi iscritti alle Casse. Gli aumenti riguardano, in particolare, i periti industriali, gli esperti contabili, i biologi, i geometri, i veterinari, gli infermieri professionisti, i medici e gli odontoiatri. Il dato emerge dall’analisi delle dichiarazioni previdenziali che devono essere presentate nei prossimi mesi, per dichiarare il reddito e il volume d’affari di competenza del 2016.
Nel 2016, invece, la percentuale del contributo integrativo non è aumentata per nessuna delle 17 Casse professionali. Gli ultimi incrementi sono quelli dal 4% al 5% del 2015, che hanno interessato i geometri e i periti industriali.
Questi due aumenti al 5% del contributo integrativo non si applicano alle prestazioni professionali effettuate verso le pubbliche Amministrazioni, quindi, in questi casi i periti industriali continuano ad addebitare il 2% e i geometri il 4 per cento.
Nel 2016, il contributo soggettivo dei periti industriali è aumentato dal 14% al 15 per cento. Si tratta di un incremento programmato e iniziato nel 2012. Dai redditi professionali del 2012, infatti, il contributo soggettivo dei periti industriali del 10% (del 2011) viene aumentato ogni anno di un punto percentuale. Arriverà al 18% nel 2019. Anche pergli iscritti a Cassa ragionierii, è previsto, ogni anno, un aumento di un punto percentuale del contributo soggettivo, fino a quando nel 2018 l’aliquota minima arriverà al 15% e quella massima opzionale al 25%. Per il 2016, quindi, l’aliquota minima è del 13% e quella massima è del 23 per cento. I dottori commercialisti possono scegliere di versare un contributo soggettivo superiore rispetto a quello minimo calcolato con la percentuale ordinaria del 12%, con la particolarità che questo può anche arrivare, a scelta del professionista, al 100% del reddito professionale netto.
Per i redditi del 2016, il contributo soggettivo dei biologi è aumentato dal 13% al 14 per cento. Per i redditi relativi al 2017, sarà del 15 per cento.
Per i geometri, il contributo soggettivo su redditi del 2016 è aumentato dal 14% al 15%, fino a un massimale reddituale di 152.650 euro. Sulla parte di reddito eccedente, l’aliquota è rimasta del 3,5 per cento.
Per i veterinari, è previsto che dal 2010 il contributo soggettivo (pari al 13,5% per il 2016) aumenti di 0,5% ogni anno, fino ad arrivare al 19% nel 2025. Anche il contributo soggettivo degli infermieri professionisti con partita Iva, è aumentato dal 14% al 15 per cento. Per i redditi conseguiti dal 2017 in poi, invece, l’aliquota sarà del 16 per cento.
Per i medici e odontoiatri, il contributo sulla quota B del reddito professionale netto fino a 100.324 euro è aumentato nel 2016 dal 14,5% al 15,5 per cento.
Per gli avvocati, il contributo soggettivo sul reddito professionale percepito nel 2016 è rimasto del 14% (nel 2013 era passato dal 13% al 14%), mentre dal 2017 aumenterà al 14,5% e dal 2021 al 15 per cento.
Fino ai redditi del 2015, gli psicologi potevano versare un’aliquota del contributo soggettivo superiore a quella ordinaria, optando tra le seguenti aliquote contributive: 14%, 16%, 18% o 20 per cento. Dai redditi percepiti dal 2016 in poi, invece, potranno scegliere qualunque aliquota maggiore a quella ordinaria, compresa tra il 11% e il 20 per cento.
Dal 1° gennaio 2017 al 21 agosto 2017, i consulenti del lavoro possono effettuare versamenti spontanei in acconto del contributo soggettivo o integrativo. Questi pagamenti spontanei costituiscono un’anticipazione della contribuzione eccedente i minimi dovuta per l’anno di competenza 2016, escluso il contributo di maternità. In sede di versamento, non è necessario specificare la tipologia di contributo (soggettivo o integrativo), in quanto solo in sede di dichiarazione, cioè entro il 18 settembre 2017, devono effettuare la ripartizione di quanto versato, decidendo di imputare le anticipazioni tra il soggettivo e l’integrativo.
Il Sole 24 Ore – 20 luglio 2017