Il Sole 24 ore questa mattina riporta la risposta piccata di Tito Boeri alla lite-discussione in atto tra Inps e Adepp che avrebbe chiesto di sbloccare le procedure per il cumulo delle pensioni maturate in differenti gestioni. Secondo il presidente dell’Inps la vicenda e la richiesta è del tutto ingiustificata, «non è l’Istituto Previdenziale pubblico (finanziato con i soldi dei contribuenti) a farsi carico di un costo che è oggettivamente di competenza di tutti gli Enti coinvolti nella procedura»
«Appare del tutto ingiustificato che debba essere l’Istituto previdenziale pubblico, finanziato con i costi dei contribuenti, a farsi carico di un costo che è, oggettivamente, di competenza di tutti gli Enti coinvolti nella procedura». È questa la risposta di Tito Boeri, presidente Inps, ai comunicati con i quali nei giorni scorsi l’Adepp ha chiesto di sbloccare le procedure per il cumulo delle pensioni maturate in differenti gestioni. Il braccio di ferro tra Inps e Adepp si gioca sul costo di gestione delle pratiche, che l’Inps quantifica in 65 euro a pensionato (da dividere tra gli enti interessati), un costo che per le Casse di previdenza dei professionisti non è dovuto, dato che è la legge ad imporre la gestione del cumulo all’Inps.
Boeri scrive una lettera aperta ai lavoratori delle casse professionali chiedendo a loro «di rivolgere un appello alle vostre Casse di appartenenza, chiamandole alla responsabilità e alla ragionevolezza, per raggiungere al più presto un accordo sul punto». E conclude: «Confido nella vostra collaborazione per sbloccare la Convenzione e consentire la pubblicazione della procedura online – peraltro già pronta – necessaria per completare la pratica. Noi siamo pronti a firmare la convenzione con qualsiasi Cassa che voglia riconoscere il proprio contributo per i costi di gestione».
L’Inps nelle settimane passate ha chiesto al ministero del Lavoro un parere che avallasse la sua richiesta di rimborso per spese di gestione. Parere che, a quanto risulta al Sole 24 Ore, non dirime la questione. Nella risposta – in base a quanto riferito da fonti interne al ministero – si dice che l’Inps può gestire la questione come ritiene più opportuno nel rispetto dei limiti di spesa posti all’istituto dalla legge di Bilancio. La norma che dà all’Inps il compito di erogare le pensioni cumulate dei professionisti non prevede che questo servizio debba essere pagato, e neppure lo esclude, la questione deve essere decisa tra le parti. La domanda andrebbe rivolta al legislativo e non al ministero vigilante degli enti di previdenza.
Insomma Casse e Inps si devono per forza mettere d’accordo, e mentre dura questo rimpallo le richieste di cumulo da parte dei professionisti si accumulano: all’Inps ne sono arrivale almeno 5mila e qualche centinaio alle Casse.
Il Sole 24 Ore – 18 marzo 2018