Il ministero della Salute ha emanato, lo scorso 2 maggio, una circolare per fornire indicazioni operative alle autorità territoriali sulla gestione dei casi in cui, nei mangimi per pesci, si rilevi con la tecnica della reazione a catena della polimerasi (PCR – Polymerase Chain Reaction) la presenza di Dna di ruminanti. In particolare vengono fornite informazioni sulla interpretazione dei risultati delle analisi relative ai mangimi che contengono anche altre materie prime, come ad esempio il latte e i suoi derivati, che possono reagire alla Pcr per Dna di ruminanti come le Proteine animali trasformate di ruminante. La nota della Direzione generale sanità animale, a firma di Silvio Borrello, ricorda che, a esclusione degli animali da pelliccia, le Pat di ruminante sono vietate nell’alimentazione di tutti gli animali da reddito, ivi compresi i pesci. Si sottolinea in premessa che “il programma di campionamento ufficiale dei mangimi previsto dal Pnna ha evidenziato un certo numero di positività per la presenza di Dna di ruminanti che hanno dato luogo anche ad allerte comunitarie”.
“Ciò ha spinto alcuni produttori nazionale a riportare in etichetta la dicitura ‘può contenere tracce di prodotti o sottoprodotto lattiero-caseari’, al fine di ricondurre la eventuale positività per Dna di ruminante alla presenza ipotetica di tali materie prime”. La nota prosegue fornendo indicazioni operative utili per una corretta attività di campionamento e successiva valutazione.
fonte Ministero Salute – 10 maggio 2016