Claudio Dario proseguirà o no la sua avventura in Ulss 7? Per avere risposta bisognerà attendere il 31 dicembre, quando il presidente del Veneto, Luca Zaia, formalizzerà gli incarichi per le Usl del Veneto. I rumors parlano di un passaggio di Dario a Padova o Venezia.
«Non vedo problemi neanche a venire qui, all’Usl 7», si è lasciato sfuggire, «io sono un uomo di progetto, qui ci sono dei progetti da portare avanti e qualora fossi designato qui, ben venga. Per me è stimolante lavorare dove si può arrivare vicino al cittadino». Dario, che è direttore dell’Ulss 9 di Treviso, è arrivato anche a Pieve di Soligo a maggio per sostituire Angelo Del Favero che ha assunto la guida delle Molinette di Torino. «Quando sono arrivato pensavo di venire a dare una mano», ha aggiunto Dario, «in realtà ho trovato una realtà molto organizzata e con una programmazione avviata».
L’Usl 7 nel 2012 ha investito quasi 30 milioni di euro. Nel 2011 aveva chiuso il bilancio con 11,3 milioni di utile e ben 54.275.619 euro di investimenti. L’azienda sociosanitaria di Pieve di Soligo si conferma la più grande della Sinistra Piave con oltre 2.500 operatori e quasi 220 mila assistiti. Ogni giorno vengono «aiutate» oltre 14 mila persone (dal ricovero ai contatti con il centro prenotazioni), con 232 accessi al pronto soccorso. L’Usl 7 in occasione della presentazione del bilancio di mandato 2008-2012 (ieri al teatro Careni di Pieve di Soligo) ha realizzato anche un video di 100 secondi per far capire il senso del motto “persone che si prendono cura di persone”. «Non c’è nessuna legge che ci obbligava a fare un bilancio di mandato, ma ci pareva giusto rendicontare il lavoro fatto e spiegare come sono stati utilizzati i soldi pubblici», ha esordito il direttore generale, Claudio Dario. I direttori Sandro Cinquetti (sanitario), Marisa Durante (servizi sociali), Eugenio Possamai (amministrativo) hanno riferito in merito ai propri settori. Liste d’attesa ridotte dal 2008 a oggi, con tempi d’attesa nei tempi standard previsti dalla Regione, successo per gli screening (citologico, mammografico e colon-rettale) con adesioni altissime e riduzione di mortalità e invasività delle cure, eccellenza del servizio cure palliative che segue giornalmente a domicilio 150 malati. I centri di salute mentale registrano accessi in aumento (164 al giorno, aumento di utenti con età sempre più bassa, preoccupazione per l’aumento di malati del gioco d’azzardo). Negli ultimi cinque anni sono stati investiti circa 80 milioni di euro in strutture: una scelta dettata dalla volontà di umanizzare e rendere più confortevoli i luoghi di cura ma anche di ridurre le spese legate ai canoni di locazione (tra tutte la scelta di acquistare gli stabili che ospitano i due distretti nord, nell’ex ospedale di Serravalle a Vittorio Veneto, e sud, in via Galvani a Conegliano). Gli investimenti nei macchinari sono stati di 20 milioni di euro, senza dimenticare l’implementazione per informatizzazione (tra l’altro l’80 % dei referti degli analisi di laboratorio vengono scaricati da internet). Come risultati d’esercizio gli utili sono passati da 5,3 milioni di euro nel 2008 a 11 milioni 319 mila e 880 euro nel 2011 (3,5 nel 2009 e 2,5 nel 2010). L’anno scorso il costo del personale è stato pari a 106.875.625 euro, l’acquisto di servizi a 209.868.718 euro e l’acquisto di beni a 37.474.297 euro. Investimenti destinati a proseguire anche nel 2013.
La Tribuna di Treviso – 15 dicembre 2012