Il meccanismo. Sarà valutato l’impegno nell’abolizione di licenze e autorizzazioni Il provvedimento destinato a iniziare al Senato l’iter di approvazione
Le ultime limature al testo arrivano mentre le proteste entrano nella fase più acuta. Il decreto legge «sulla concorrenza, le liberalizzazioni e le infrastrutture» arriverà alla firma del Quirinale probabilmente entro oggi,perpoi approdare in Gazzetta ufficiale al massimo domani e avviarsi a quel punto alla prova del Parlamento dove dovrebbe iniziare il suo percorso dal Senato. Tassisti, farmacisti, avvocati, ferrovieri, autotrasportatori sono le categorie che, mettendo già in atto o preannunciando scioperi, hanno detto no con forza al provvedimento licenziato dal consiglio dei ministri venerdì scorso. Nel mirino ci sono le misure varate e giudicate punitive o quelle che non hanno trovato spazio (gli interventi contro il caro-gasolio nel caso dei Tir). Ed è quasi inevitabile che il clima di malcontento di alcune categorie possa riflettersi nelle prossime settimane anche in proposte emendative al testo che potrebbero essere promosse dai partiti più vicini all’una o all’altra categoria. Un rischio di stravolgimento del decreto che nel governo si vorrebbe evitare, per conservare il profilo a tutto campo dell’intervento pro mercato. Di qui l’incognita del voto di fiducia. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, che stima almeno un anno per vedere i primi effetti delle liberalizzazioni sulla crescita, non esclude questa soluzione: «Per ora il Consiglio dei ministri non si è espresso sulla fiducia, la domanda è prematura-spiega-. Attualmente non c’è un orientamento né in uno modo né in un altro. Noi speriamo di andare in Parlamento ed ottenere il consenso necessario». Ad ogni modo, aggiunge, «non credo ci saranno tante modifiche perché prima del decreto abbiamo consultato le principali parti politiche che appoggiano il governo, naturalmente il Parlamento è sovrano». Catricalà respinge le accuse di timidezza sulle banche, assicura tempi rapidi per le decisioni dell’Authority sui taxi e giustifica con la necessità di evitare possibili ripercussioni sull’erario la decisione di non intervenire più sulle poste, ad esempio con lo scorporo di Banco Posta. Dal sottosegretario arriva poi la conferma della possibilità di ricorrere ai titoli di Stato per pagare i debiti della Pa, opzione perla quale «per ora abbiamo proceduto stanziando 4,7 miliardi». Per quanto riguarda i contenuti, accanto agli “scontenti” per le misure imposte ai propri settori, cresce il partito di chi giudica insufficienti gli interventi messi in campo da Monti, Catricalà e dai ministri Passera e Severino. Sulla prudenza in materia di banche sono arrivate molte critiche al governo, così come sono apparse delle retromarce le variazioni apportate su commercio, benzina, assicurazioni, professioni, poste (addirittura uscite dal provvedimento). Nelle ultime versioni del decreto, intanto, sono spuntati “incentivi” per le Regioni e gli enti locali che si mostreranno più rapidi e incisivi nell’adeguarsi alle disposizioni sulla libertà di impresa e sui servizi pubblici locali. In particolare, si tratta di una sorta di punteggio che a partire dal 2013 varrà ai fmi della valutazione della virtuosità che consentirà agli enti meritevoli di essere esonerati dai tagli disposti dalle manovre dei governi precedenti.
Questa forma di “incentivo” si applica per le disposizioni dell’articolo i e dell’articolo 25. L’articolo 1, in particolare, prevede una serie di abrogazioni di norme che prevedono limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso dell’amministrazione «non giustificati da un interesse generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con l’ordinamento comunitario nel rispetto del principio di proporzionalità» (entro il 2012 il Governo dovrà adottare uno o più regolamenti per individuare le attività per le quali permane l’atto preventivo di assenso dell’amministrazione). Sulla base dell’articolo 25, lo stesso bonus sulla virtuosità scatterà per Regioni ed enti locali che applicano procedure di evidenza pubblica: le gare, in pratica, potranno aiutare a limitare o evitare i tagli. Nella versione fmale del decreto entra anche la liberalizzazione dell’attività di amministrazione e di intermediazione dei diritti connessi al diritto d’autore (attualmente gestiti dall’Imaie, Istituto mutualistico perla tutela dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori).
LA PAROLA CHIAVE
Fiducia
• Manifestazione di fiducia delle Camere nei confronti del Governo. La fiducia è necessaria al momento della nascita di un nuovo Governo, il quale, per poter operare, deve avere la fiducia dei due rami del Parlamento (secondo quanto previsto dall’articolo 94 della Costituzione). Il voto di fiducia può essere richiesto in qualsiasi altro momento, sia dal Governo, sia mediante la presentazione in Parlamento di un’apposita mozione di sfiducia. Nel caso la fiducia venga accordata il Governo resta in carica e prosegue il suo operato; in caso contrario è chiamato a dimettersi
I capitoli più critici
I gestori proprietari dell’impianto potranno acquistare sul libero mercato il 50% dello stock. Prezzi più trasparenti. Ma la deregulation degli impianti completamente automatizzati è stata limitata fuori dai centri abitati
Ci sarà una farmacia ogni tremila abitanti con l’apertura di nuovi esercizi che saranno assegnati con concorsi straordinari da bandire entro fine giugno. Le nuove sedi saranno riservate a farmacisti non titolari. Previsti turni liberi
RETE DEL GAS
Previsto lo scorporo dall’Eni di Snam perfavorire investimenti e tagliareí costi a carico dei cittadini. Bisognerà ora esaminare le ricadute industriali dell’operazione. Revisione delle tariffe trimestrali del gas da agganciare ai prezzi europei
PROFESSIONISTI
Per i professionisti niente più tariffe. I prezzi dovranno essere pattuiti per iscritto al momento del conferimento dell’incarico. Aumentati i posti peri notai: la pianta organica viene aumentata di 500 posti nel 2012 e altrettanti nel 2013
La competenza sul rilascio delle licenze ai tassisti passa all’Autorità dei trasporti. Previsto l’aumento delle licenze laddove ritenuto necessario dopo aver sentito i sindaci
La separazione proprietaria della rete ferroviaria dalla holding Es è rinviata a un’analisi dell’Autorità competente sui trasporti. Cade l’obbligo del contratto nazionale di lavoro
Il Sole 24 Ore – 24 gennaio 2012