Gli 11 milioni previsti come prima tranche di aiuti agli allevatori di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo danneggiati dal terremoto saranno disponibili a febbraio. La conferma è arrivata ieri dal ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, al termine del vertice di ieri con le associazioni agricole, al quale hanno partecipato anche il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, il commissario straordinario, Vasco Errani, e il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio.
Si tratta di gestire «un’emergenza molto complessa», secondo Martina, perché ai danni pesantissimi causati dal terremoto e «al periodo complicato dal punto di vista climatico», sugli allevatori pesano anche ritardi e burocrazia: a fronte di oltre 700 strutture mobili, tra moduli abitativi, moduli stalla e magazzini necessarie per le sole aziende agricole delle Marche (l’80% delle quali in provincia di Macerata), solo due sono in grado di ospitare gli animali. «Per il resto eravamo fermi alle buone intenzioni, visto che ci sono le piazzole ma non ci sono i moduli e dove sono arrivati i moduli mancano gli allacci necessari perché siano utilizzabili», spiega Enzo Bottos, direttore di Coldiretti Marche, affiancato da David Granieri, coordinatore nazionale per le aree terremotate e presidente di Coldiretti Lazio.
Con le temperatura scese fino a -10 gradi, bovini da carne e ovini restano all’aperto con il rischio di ammalarsi e morire, mentre le associazioni parlano di «cali di produzione del latte fino al 50%, con un impatto sull’industria zootecnica e casearia che rischia di essere significativo se non si corre subito ai ripari».
«Dieci giorni di tempo per sistemare le esigenze prioritarie legate al sisma di fine agosto (49 moduli, ndr) e un mese per completare la messa in opera dei moduli necessari dopo le scosse di ottobre». Errani ha scandito i tempi e garantito che tornerà prestissimo nelle Marche per verificare che siano rispettati: un netto cambio di passo contro la burocrazia dei permessi da chiedere e dei documenti da presentare, senza i quali si rischia l’abuso edilizio. «Il raggio di azione degli strumenti messi a fuoco per l’emergenza terremoto è assolutamente nuovo, molto più forte e radicale degli interventi impostati per emergenze precedenti – ha spiegato il ministro Martina -. Le innovazioni sono tali per tutti e quindi vanno conosciute, capite e interpretate da tutti».
Un riferimento diretto anche alla Regione Marche, che lunedì completerà la gara per la fornitura di 230 moduli, da completarsi in 30 giorni. «Inoltre, è disponibile da oltre un mese l’opzione non burocratica, che consente agli allevatori di acquistare stalle mobili direttamente – ha ricordato il presidente Ceriscioli -. Si tratta di mettersi d’accordo: l’obiettivo comune è di dare una risposta nel modo più veloce possibile».
Michele Romano – Il Sole 24 Ore – 11 gennaio 2017