Dopo le polemiche per la mancanza di informazione che hanno contrassegnato la scoperta del West Nile Virus, nella zona della Livenza, il direttore Generale dell’Asl 10, Paolo Stocco, ha inviato a tutti i sindaci alcune comunicazioni su come intervenire e quali comportamenti preventivi adottare.
Che peraltro non si discostano da quelli che ogni anno l’Asl invia con la raccomandazione di metterli in atto. La notizia della scoperta del Virus del Nilo fatta dal professor Giorgio Palù di Padova, sulle analisi di un donatore di sangue, avvenuta il 15 luglio ma resa nota solo dalla stampa la scorsa settimana, ha creato una giusta apprensione nei sindaci, primi responsabili della sanità pubblica. Comunque quale azione primaria, scrive l’Asl 10, bisogna ridurre i ristagni d’acqua che favoriscono la proliferazione delle zanzare, svolgendo inoltre degli interventi larvicidi estendendoli su focolai di moltiplicazione, quali piccoli laghetti, pozzetti con acqua ferma sia su suolo pubblico che privato. La vera azione di disinfestazione potrà avvenire solo con il coinvolgimento dei cittadini ai quali dovrà corrispondere da parte del Comune, interventi adulticidi nelle zone abitate. Ma il direttore è prodigo di consigli anche per i cittadini soprattutto se anziani i quali dovranno usare zampironi e zanzariere alle finestre e se stazionano all’aperto, soprattutto nelle ore serali, usare repellenti cutanei indossando vestiti di colore chiaro che proteggano la maggior parte del corpo. La zona del veneto orientale non è nuova al Virus Nile, che il più delle volte non è pericoloso per l’uomo in salute ma lo può diventare quando ad essere colpita è una persona anziana con qualche problematica importante e che magari vive sola. Comunque i servizi sociali comunali stanno monitorando i loro assistiti
La Nuova Venezia – 12 agosto 2012