Ieri il mondo della pesca e del commercio ittico gestito da romeni in Polesine è stato al centro di un blitz in grande stile delle Fiamme Gialle di Rovigo, coordinate dalla Prefettura e dalla Procura rodigina. I risultati, per ora parziali, del maxi-controllo sono comunque chiari: sono già emerse numerose irregolarità di natura fiscale, sanitaria e in materia di sicurezza del lavoro.
L’intervento eseguito da 50 finanzieri ha voluto verificare il rispetto degli adempimenti normativi da parte di alcune ditte nel settore dello stoccaggio e commercio di pesce gestite da imprenditori originari della Romania. Le operazioni, condotte anche al fine di contrastare il fenomeno della pesca di frodo che spesso s’è rivelata essere alla base di questo tipo di commercio, sono durate tutta la giornata.
I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito gli accertamenti in cinque ditte a Loreo, Taglio di Po, Frassinelle e Porto Tolle. A supportare il lavoro dei 50 uomini impegnati è intervenuto anche un elicottero della sezione aerea della Finanza di Venezia, che ha monitorato dall’alto le zone delle verifiche per individuare eventuali trasporti di prodotto ittico.
L’attività messa in campo ieri dalla Guardia di Finanza di Rovigo ha visto la collaborazione anche del servizio veterinario e dello Spisal della Usl 5 oltre che dei vigili del fuoco.
L’attività dei pescatori di frodo provenienti dall’Europa dell’Est è da anni nel mirino delle forze dell’ordine, in particolar modo Guardia di Finanza e guardie della Provincia, con numerosi interventi e sequestri lungo il Po.
Da ieri i riflettori, oltre che sul bracconaggio, sono puntati anche sull’attività imprenditoriale della commercializzazione del pesce, in questo caso gestita da imprenditori romeni.
Antonio Andreotti – Il Corriere del Veneto – 6 maggio 2017