Per un medico veterinario a rapporto esclusivo di dipendenza con un’azienda sanitaria esiste l’obbligo di attivare un indirizzo di posta elettronica certificata? Occorre avere una Pec diversa da quella aziendale anche se non si esercita alcun tipo di libera professione intramoenia? Questi gli interrogativi pressanti e numerosi che sono arrivati alla segreteria regionale SIVeMP del Veneto nelle ultime settimane. Tanto che la stessa segreteria ha deciso di girare il quesito all’Ufficio legale del sindacato che si pronuncerà, ha assicurato, in tempi brevissimi. Sull’obbligatorietà o meno dei veterinari dipendenti della pubblica amministrazione iscritti obbligatoriamente a un ordine professionale di avere una Pec diversa da quella in uso all’azienda sanitaria si era già pronunciato con un parere lo studio Monacis nel novembre 2009.
Tutto farebbe pensare che possa essere utilizzata la Pec del servizio di appartenenza. La questione si ripresenta ora, a fronte di richieste pressanti da parte degli ordini di appartenenza, soprattutto delle province di Padova e Treviso, e i colleghi pongono il problema della peculiarità del lavoro nella pubblica amministrazione in cui, per inciso, l’unico interlocutore riconosciuto e con diritto di protocollo degli atti è il solo il direttore del servizio.
In questo quadro di incertezza applicativa non giovano senz’altro al clima generale prese di posizione come quella del presidente dell’Ordine dei veterinari di Padova, Lamberto Barzon, che in una nota di sollecito inviata ai veterinari iscritti che non hanno ancora comunicato la loro Pec minaccia addebiti disciplinari. Ma non solo. Barzon annuncia che porterà al voto della prossima assemblea «l’aumento della quota di iscrizione per gli iscritti inadempienti». Iniziativa sulla cui liceità abbiamo non pochi dubbi…. Nel frattempo ci sono pervenute richieste di informazioni da parte di colleghi sulla possibilità di lasciare l’ordine di Padova per iscriversi ad altro ordini provinciali….
La segreteria del SIVeMP Veneto
25 marzo 2012