«Ne ho parlato con il ministro Fitto: se ci sono fondi che arrivano da qualche altra Missione la sanità li prende volentieri anche perché abbiamo un aumento del 15% dei costi per le infrastrutture, mentre per le grandi apparecchiature i fondi hanno tenuto in conto solo il costo netto mentre chiunque si occupa di sanità sa che il costo di installazione ammonta intorno al 10%, perciò laddove ci sono spazi saremo ben lieti di avere fondi e sapremo usarli in modo adeguato». Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto a Roma a “Missione Italia. Il Pnrr dei Comuni e delle Citta”, dopo aver rilevato che «è un paradosso che la sanità sia la voce meno finanziata dal Pnrr, malgrado questo sia nato proprio in seguito alla pandemia». Quanto alla stato di avanzamento della Missione 6, «siamo assolutamente in linea con le Milestone – ha tenuto a precisare il ministro -: abbiamo speso solo l’1% perché questo era a oggi previsto come da cronoprogramma».
Intanto si lavora a «mettere a sistema la medicina territoriale tra case e ospedali di comunità con gli ospedali, dove si fa un’assistenza di alta qualità», mentre i medici di medicina generale di cui va rivista l’attività e l’organizzazione vanno “messi a sistema” e così la farmacia dei servizi. In questo scenario – ha proseguito Schillaci – inserisco la telemedicina che è lo strumento cruciale per superare le disuguaglianze non solo tra Nord e Sud ma anche tra piccoli e grandi comuni. È come quando sono state costruite le autostrade in Italia: con la telemedicina riusciremo a dare anche a chi sta nei piccoli Comuni una sanità più vicina e più equa», ha affermato.
Poi, il capitolo attesissimo del Fondo sanitario nazionale: «A fine mese – ha proseguito Schillaci – avremo i primi colloqui con il ministro Giorgetti sulla legge di Bilancio ma oltre ad avere più soldi bisogna spenderli bene. Li chiederemo, certo, ma la prima parte dei soldi che arrivano deve essere data agli operatori cui non possiamo continuare a chiedere solo sacrifici. Poi abbiamo delle eredità come quella del payback che è un problema importante per le Regioni e quella dei costi del Covid – ha affermato -. C’è tutta la disponibilità da parte del ministero e anche la collaborazione delle Regioni. Ma soprattutto aumentare il Fondo sanitario nazionale significa pagare meglio i medici che vuol dire averne di più che lavorano nel Ssn e abbattere le liste d’attesa, che sono il problema più angosciante per me e per tutti i cittadini». Un tema che il ministro ha rilanciato anche in occasione dell’assemblea di Farmindustria: «Il Fondo lo abbiamo implementato di 3,5 miliardi e mi impegnerò fortemente per avere altre risorse ma dev’essere chiaro che la priorità va agli operatori sanitari».
Il Sole 24 Ore sanità