“La discussione sulla riforma sanitaria, di cui Zaia è il primo firmatario, va avanti da oltre 100 ore e il presidente si è visto solo alla seduta iniziale. Di fatto, da tre mesi non è presente in aula, anche se è venuto a Palazzo Ferro Fini in un paio di occasioni per partecipare alle riunioni della maggioranza.
Purtroppo però, il messaggio che viene veicolato all’esterno ai cittadini è del tutto diverso rispetto alla realtà: foto sui giornali e, soprattutto, immagini televisive di repertorio di Zaia che partecipa ai lavori forniscono una visione distorta di quanto accade in Consiglio dove lui non c’è. Non è possibile andare avanti con questa mistificazione della realtà. Per questo invieremo una segnalazione al Corecom, chiedendo di ripristinare una corretta ed oggettiva informazione”. Con queste dichiarazioni il consigliere regionale del Partito Democratico Bruno Pigozzo, vicepresidente del Consiglio, si fa portavoce di un malumore proprio di tutta l’opposizione a proposito della sovraesposizione mediatica del “governatore fantasma”. “Con queste assenze Zaia sta battendo il record di Galan. Se non si schioda dal suo esilio e non viene in aula a tenere a bada i suoi, questo dibattito è destinato a durare all’infinito, e la responsabilità rimane tutta sua”. “È inutile, parlando di responsabilità, che il presidente del Consiglio Ciambetti cerchi di capovolgere la realtà, sostenendo che ci sia un sabotaggio da parte del Partito Democratico – conclude Pigozzo – È un’accusa fuori luogo, perché le nostre sono obiezioni di merito: non c’è alcun criterio coerente alla base della scelta delle nove Ulss, che è, invece, discriminatoria e discrezionale. Noi non abbiamo nessuna poltrona di direttore da salvaguardare: Ciambetti sa benissimo che i direttori li nomina Zaia e la spartizione è un affare tutto interno alla maggioranza. Pertanto invito il presidente del Consiglio a evitare forzature e a tornare ad essere il garante di tutti”.
Fonte Consiglio Veneto – 4 ottobre 2016