E’ entrata in vigore il 31 agosto l’ordinanza della Regione Piemonte che detta misure urgenti e mirate per diminuire la presenza dei cinghiali sul territorio. Il documento firmato dal vicepresidente della Regione, Fabio Carosso, stabilisce che la caccia di selezione al cinghiale può essere effettuata anche nelle ore notturne, previo utilizzo di strumenti per la visione che facilitano la selezione degli individui. Il cacciatore che intende esercitare la selezione al cinghiale in qualunque Ambito territoriale di caccia o Comprensorio alpino diverso da quello di ammissione deve richiedere la relativa autorizzazione all’ente di gestione, che la rilascia entro 48 ore senza oneri economici aggiuntivi. Gli appostamenti temporanei e le altane possono essere posizionati ad una misura non inferiore a 50 metri dal confine dell’area protetta informando l’ente gestore.
La Regione Piemonte ha deciso misure urgenti e mirate per diminuire la presenza dei cinghiali sul territorio.
Un‘ordinanza firmata dal vicepresidente della Regione stabilisce che:
– la caccia di selezione al cinghiale può essere effettuata anche nelle ore notturne, previo utilizzo di strumenti per la visione che facilitano la selezione degli individui;
– il cacciatore che intende esercitare la selezione al cinghiale in qualunque Ambito territoriale di caccia o Comprensorio alpino diverso da quello di ammissione deve richiedere la relativa autorizzazione all’ente di gestione, che la rilascia entro 48 ore senza oneri economici aggiuntivi;
– gli appostamenti temporanei e le altane possono essere posizionati ad una misura non inferiore a 50 metri dal confine dell’area protetta informando l’ente gestore.
Inoltre, l’ordinanza prevede che la Regione, avvalendosi delle Province e della Città Metropolitana di Torino, che emaneranno una manifestazione di interesse dedicata, compili e pubblichi sul proprio sito istituzionale un apposito elenco di coadiutori, ovvero proprietari o conduttori di fondi appositamente formati e muniti di licenza di “porto di fucile ad uso caccia”, guardie venatorie volontarie e cacciatori nominativamente individuati in possesso di specifica formazione. Queste persone potranno effettuare operazioni di contenimento dei cinghiali su richiesta di intervento dei proprietari o conduttori dei fondi interessati. L’elenco riporterà nome, cognome, numero di telefono e provincia di residenza di ogni coadiutore, in modo da garantirne l’immediata reperibilità in caso di necessità, e verrà aggiornato ogni due settimane per consentire al maggior numero di soggetti, anche formati successivamente alla pubblicazione dell’ordinanza, di attuare interventi di urgenza.
Per ottenere una capillare attività di depopolamento dei cinghiali, Province e Città Metropolitana di Torino, Ambiti territoriali di caccia, Comprensori alpini, associazioni agricole e venatorie, enti gestori delle Aree protette garantiscono la necessaria attività di formazione specifica organizzando corsi di abilitazione che si dovranno svolgere con cadenza quindicinale dalla seconda decade di settembre 2022.
I componenti delle squadre al cinghiale potranno iscriversi ad altre squadre operanti negli Ambiti territoriali di caccia e nei Comprensori alpini piemontesi
Infine, in deroga a quanto previsto dalla legge regionale n.5/2018, comma 6 dell’articolo 12, l’attestato di partecipazione a prova di tiro per la caccia di selezione agli ungulati è sospeso, in coerenza con la revisione normativa già in corso e nell’attesa della relativa approvazione.