Comincia oggi a Palazzo Ferro Fini la maratona del Piano sociosanitario regionale. Al via alle 10 di questa mattina la prima delle 60 audizioni che, nell’arco di tre giorni, vedranno in commissione i rappresentanti delle realtà a vario titolo interessate: sindacati, ordini professionali, atenei, associazioni di categoria, conferenze dei sindaci. Fvm-Sivemp sarà sentita in audizione mercoledì 12 settembre. Tutti chiamati a portare richieste e suggerimenti, in vista del dibattito consiliare sul progetto di legge presentato dalla giunta, che punta a disegnare il futuro della sanità veneta. Ma è già scontro con le opposizioni. Il PIANO
Questa settimana è centrale per le audizioni. Sono previsti 65 interventi di portatori di interesse tra le due Università, Padova e Verona, poi i sindacati, le associazioni di malati e la Conferenza dei sindaci. Così «L’intenzione – spiega il presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale, Fabrizio Boron (Lista Zaia)- è di finire la fase delle osservazioni al Piano nelle prossime due settimane. Poi si avvierà la discussione in Commissione per licenziare il provvedimento che approderà in Consiglio. Da lì diventerà legge entro fine ottobre». Solo dopo in Commissione verrà affrontato il tema delle Schede ospedaliere con un altro giro di audizioni. E di lì il re-invio in Giunta per la definitiva adozione.
Boron precisa la differenza sostanziale tra «il Piano socio sanitario, cioè il progetto del futuro della sanità – dice -, e le Schede cioè ciò che si fa in concreto: quanti medici vanno in quel reparto di quell’ospedale». Il Piano ’19-’23 prevede, tra le novità, ticket più leggeri, un nuovo approccio alle cronicità complesse e più attenzione alle malattie rare. Si punta poi a sperimentare l’assunzione dei medici di famiglia o di accreditarli proprio come si fa per una struttura. «Ora siamo sul Piano – fa il quadro Boron – nella fase della raccolta di suggerimenti e possibili modifiche. Quando si arriverà in Consiglio mi auguro che le opposizioni non facciano ostruzionismo, come sta succedendo ora al Ferro Fini con il progetto di legge sulla naja. Accetto il confronto duro e schietto purché costruttivo. La strumentalizzazione sulla salute dei veneti proprio no».
10 settembre 2018