Anche se Lega e Pdl continuano a guardarsi in cagnesco dopo l’affossamento degli emendamenti Coletto, il voto odierno sul Piano non dovrebbe riservare sorprese alla maggioranza.
«È stato un dibattito intenso e ricco di contenuti», commenta Leonardo Padrin, presidente della commissione sanità «e la presenza di alcune polemiche e di qualche scontro non deve stupire perché’ questa e’ una legge complessa ed importante che regola la gestione di una partita essenziale per il Veneto». Secondo l’esponente pidiellino (grande tessitore degli accordi, diretti e trasversali, in consiglio) il Piano rappresenta «Uno strumento strategico di prospettiva che garantisce certezze agli utenti e rassicura dipendenti ed operatori». Sull’altro fronte, Claudio Sinigaglia, relatore di minoranza, non risparmia le critiche al Piano, insistendo soprattutto sulla mancanza di garanzie concrete – sul piano dell’assistenza e delle cure territoriali – che facciano da contrappeso all’annunciata riduzione dei posti letto, nonché sulla «drammatica insufficienza dei fondi riservati al sociale». In commissione il Pd si era astenuto in sede di voto ma oggi, lascia intendere Sinigaglia, il voto sarà contrario. Analogo appare l’orientamento delle altre forze politiche – IdV, Verso Nord, Sinistra Veneta, Progetto Nordest – mentre l’Udc e Bortolussi potrebbero scegliere l’astensione. Sullo sfondo, le polemiche interne al centrodestra – con i voti contrapposti sugli emendamenti di giunta, poi bocciati – e il nervosismo nelle fila della Lega, dove la grande partita sanitaria ha riacceso le tensioni tra i seguaci del governatore Luca Zaia e i fedeli di Flavio Tosi, in primis l’assessore alla sanità Luca Coletto
Il Mattino di Padova – 20 giugno 2012