“È grave che gli assessori della Giunta Zaia presentino ai giornalisti gli esiti del monitoraggio sui Pfas prima ancora che alla Commissione d’inchiesta. È sacrosanto rendere noto lo studio ai media e ai cittadini ma questa è una scorrettezza istituzionale, l’ennesima nei confronti del Consiglio. Auspichiamo una presa di posizione forte da parte dell’Ufficio di presidenza della Commissione Pfas che con l’episodio di oggi viene esautorata da uno dei suoi compiti”. Così il Consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni e la collega della lista AMP Cristina Guarda, entrambi componenti della Commissione Pfas, commentano la conferenza stampa odierna della Giunta con l’illustrazione dei risultati del monitoraggio sugli alimenti.
“A questo punto – aggiungono i due Consiglieri – per svolgere il nostro lavoro dovremo andare la mattina in edicola. È avvilente: solo lunedì i rappresentanti dell’Istituto superiore sanità (Iss) sono venuti ‘abbottonati’ in Commissione Pfas per quanto riguarda l’indagine alimentare e adesso scopriamo che in realtà lo studio è già terminato. I quattro tecnici Iss hanno tenuto la massima vaghezza sui risultati e soprattutto sulla data di consegna dei risultati, senza dare cifre e sulla data di consegna dei risultati. A distanza di cinque giorni scopriamo che tutto era pronto, un atteggiamento scorretto”.
“Da mesi – proseguono – chiediamo i dati con interrogazioni e richieste in aula, senza alcuna risposta e ora che sono disponibili invece di coinvolgere i consiglieri della Commissione d’inchiesta con vincolo di riservatezza, organizzano una conferenza stampa. Dovrebbero ricordare che nell’istituire la Commissione Pfas, il Consiglio ha stabilito, al punto 4 della delibera, di attribuirle tra i vari compiti anche la valutazione dei ‘risultati del Piano di Monitoraggio sulle matrici di interesse alimentare in relazione alla contaminazione di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) in alcuni ambiti del territorio regionale’. Adesso ci chiediamo quando la Giunta verrà in Commissione a presentarci i dati, visto che nelle due prossime convocazioni non è previsto nulla sull’argomento. Quanto dovremo aspettare ancora?”
“È ugualmente avvilente sapere solo dal ministro della Salute Lorenzin che la Giunta ha già preso dei provvedimenti conseguenti a questo monitoraggio, come l’ordinanza di divieto di consumo dei pesci di cattura. Non è questione di merito, ma di metodo – sottolineano in chiusura Zanoni e Guarda – e in ogni caso resta grave che una regione come il Veneto che ora chiede più autonomia, riveli i dati sulla contaminazione della catena alimentare, così importanti per la salute dei cittadini, solo dopo quattro anni dalla scoperta del disastro ambientale”.
www.consiglioveneto.it – 16 novembre 2017