E’ il momento di chiedere agli esperti scientifici e sanitari risposte precise e condivise sulla questione dell’inquinamento da Pfas, sostanze perfluoro alchiliche, che come noto ha interessato una vasta parte del Veneto e in primo luogo l’ovest Vicentino: sono interessati in modo particolare gli abitanti di 23 Comuni delle province di Vicenza, Verona e Padova. La Regione infatti annuncia di aver organizzato per mercoledì 22 e giovedì 23 il workshop “Progettare uno studio epidemiológico relativo alla popolazione della regione Veneto esposta a Pfas”. «Saranno due giornate importanti sottolinea una nota – per la determinazione, sul piano esclusivamente e rigorosamente scientifico, di molti aspetti della dibattutissima vicenda dell’inquinamento da Pfas». L’obiettivo è «fornire le basi scientifiche allo studio epidemiologico collaborativo tra l’Iss e la Regione sulla popolazione esposta ai Pfas e discutere le azioni operative che sono allo studio».
Nell’aula San Domenico dell’Ospedale civile Ss Giovanni e Paolo quindi saranno protagonisti di un simposio internazionale esperti e scienziati dell’Oms-Organizzazione mondiale della sanità, dell’Iss-Istituto superiore di sanità italiano, del sistema “Public Health” britannico, dell’Airc-Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, del Registro Tumori del Veneto e di varie Università italiane e straniere. Saranno messe a confronto «le esperienze intemazionali attualmente conosciute su questo tema, i risultati sinora raggiunti dagli studi effettuati, quali ulteriori azioni, oltre a quelle già tempestivamente attuate, si possano immaginare per affrontare gli aspetti sanitari del problema».
La prima mattinata, coordinata da Massimo Rugge, universitario responsabile del Registro tumori del Veneto, sarà dedicata a raccogliere i dati disponibili ad esempio col progetto europeo sui siti industriali contaminati e la rete della salute, mentre nel pomeriggio Eugenia Dogliotti e Umberto Agrimi direttori dei dipartimenti “Ambiente e salute” e “Sicurezza alimentare” dell’Iss coordineranno i lavori sulla “Stima dell’esposizione e valutazione del rischio”. Mercoledì mattina Marco Martuzzi del centro europeo Who di Bonn per l’inquinamento e la salute pubblica, e Pietro Comba dell’Iss, coordineranno i lavori sulle risultanze e le previsioni degli effetti dell’inquinamento per la popolazione interessata: i dati sui casi di cancro e di altre malattie, anche croniche, le valutazioni degli effetti sulle mamme in gravidanza e sui neonati dell’area, e così pure sui dipendenti della Miteni, considerata la fonte storica dell’inquinamento. L’ultimo pomeriggio sarà coordinato ancora da Dogliotti e da Francesca Russo, del dipartimento Prevenzione della Regione. Il Giornale di Vicenza
20 febbraio 2017